
I doganieri svizzeri sul chi vive per il G8

In previsione del vertice del G8 di Evian, la Confederazione ha deciso di rafforzare l'apparato di sorveglianza alle frontiere.
Da giovedì perquisizioni più intense e divieto d’entrata in Svizzera per le frange violente del movimento no-global.
Da giovedì 22 maggio controlli rafforzati alle frontiere svizzere in vista del G8, il vertice fra i grandi del pianeta che si terrà ad Evian, sulla sponda francese del lago Lemano, dal 1° al 3 giugno.
“Non si tratta assolutamente di isolare la Svizzera”, spiega a swissinfo il tenente colonnello Alain Brenneisen, comandante aggiunto del corpo 3 delle guardie di frontiera.
Isolare la violenza
I doganieri ispezioneranno bagagli e veicoli con più attenzione del solito e controlleranno sistematicamente l’identità.
“Il rafforzamento dei controlli consentirà di impedire l’entrata nella Confederazione di possibili manifestanti violenti”, precisa il tenente colonnello Brenneisen.
Le consegne date agli uomini impegnati nei servizi di prevenzione sono di fermare, indentificare e respingere solo le persone in possesso di oggetti potenzialmente trasformabili in armi, come una mazza da baseball, ad esempio.
L’elenco degli indesiderati
I doganieri hanno in mano un elenco di 300 persone, segnalate da altri Paesi, considerati no-global potenzialmente violenti, ha precisato Danièle Bersier, portavoce dell’Ufficio federale di polizia.
Le guardie potranno inoltre rifiutare l’accesso a chiunque considerino sospetto: una misura – secondo Bersier – del tutto normale, vista la situazione ed inoltre limitata a 2-3 settimane.
Le misure di rafforzamento dell’apparato di controllo alle frontiere non prevedono l’adozione di misure particolari ai valichi doganali. L’intensificazione dei controlli potrebbe nondimeno provocare attese e ingorghi, soprattutto durante il fine settimana dell’Ascensione.
Protezione militare
Per garantire la sicurezza delle guardie di frontiera saranno impiegati un centinaio di soldati.
“Bisogna essere chiari – puntualizza il comandante Brenneisen – i soldati non avranno alcun contatto diretto con la popolazione”.
I militi, oltre alla gestione della sicurezza delle guardie di frontiera impegnate nel dispositivo di controllo, si occuperanno anche di missioni di osservazione e di logistica.
La maggioranza dei posti di dogana rimarranno aperti tranne a Ginevra, dove quindici valichi risultano totalmente chiusi al traffico da giovedì 22 maggio fino al 4 giugno.
Traffico ferroviario perturbato
Altra conseguenza del piano di accresciuto controllo alle frontiere svizzere è lo spostamento su suolo italiano delle guardie di confine elvetiche.
Il traffico ferroviario sulla linea del Sempione sarà probabilmente perturbato.
«Eccezionalmente, i convogli si fermeranno a Domodossola, per permettere i controlli doganali dei passeggeri – spiega Renato Kalbermatten, portavoce della polizia cantonale vallesana – mentre normalmente i controlli vengono effettuati quando i treni sono già sul suolo della Confederazione”.
swissinfo e agenzie
La Svizzera aumenta il livello di sicurezza in vista del G8, che si terrà sulla sponda francese del lago Lemano dal 1° al 3 giugno.
Da giovedì 22 maggio fino al 4 giugno più controlli alle frontiere. Militari a protezione delle guardie di confine.
Un elenco con 300 nomi di agitatori violenti da individuare prima che entrino in Svizzera.
18 mila, gli agenti mobilitati dalla Francia per il G8 di Evian
La Svizzera integra l’apparato di sicurezza con un effettivo di 10 mila uomini
L’esercito elvetico fornisce un supporto con 5.600 militi
Vaud, Ginevra e Vallese hanno mobilitato 2 mila poliziotti
Gli altri cantoni forniranno un contingente di 800 agenti
Mille poliziotti anti-sommossa sono messi a disposizione della Germania
In Svizzera il numero dei poliziotti è di 17 mila

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