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Il Ticino festeggia i 200 anni di esistenza

Il Castelgrande di Bellinzona, dove si sono svolti i festeggiamenti ufficiali none

Il cantone di lingua italiana è in festa per l'importante ricorrenza. Ai festeggiamenti ufficiali ha partecipato anche il presidente della Confederazione Pascal Couchepin.

E’ invece stata esclusa la popolazione. La decisione, dettata da motivi di spazio, ha suscitato perplessità.

Nelle ultime settimane il programma del bicentenario aveva suscitato una levata di scudi fra la popolazione. Infatti, solo 500 ospiti scelti erano stati invitati. La Cancelleria di Stato aveva motivato la propria decisione con la mancanza di spazio.

La popolazione si è consolata con un pranzo, offerto dalle autorità, nel cuore di Bellinzona.

Le lodi del presidente

Il presidente della Confederazione, Pascal Couchepin, nel suo discorso ufficiale ha lodato lo “spirito imprenditoriale dei ticinesi e la loro capacità di sorprendere, quando nessuno se lo aspetta”.

Con l’Atto di Mediazione del 1803 termina l’esperienza della Repubblica elvetica unitaria. Nella nuova Confederazione dei 19 cantoni – ognuno con il proprio atto costituivo – vengono accolti il Ticino, Argovia, la Turgovia, Vaud, San Gallo e i Grigioni.

Gli 8 ex baliaggi vengono così riuniti in un unico cantone, libero e indipendente. “Nonostante tutte le vicissitudini politiche”, ha dichiarato Pascal Couchepin, “il cantone ha saputo funzionare in modo notevole”.

Il presidente ha ricordato a questo proposito la fama degli architetti ticinesi di un tempo, lo sviluppo della piazza finanziaria, l’insediamento nel cantone di imprese tecnologiche e la fondazione dell’Università della Svizzera italiana.

Per quanto riguarda il futuro, Couchepin ha definito il Ticino un ponte fra la Svizzera e l’Italia e, di conseguenza, l’Unione europea.

Il cantone ha dimostrato di avere gli strumenti necessari per affrontare la questione dell’integrazione europea. “La sua posizione strategica non è ancora stata sfruttata a fondo”, ha spiegato il presidente.

Ritorno al passato

Marco Borradori, presidente del governo ticinese, ha invece rivolto lo sguardo verso il passato, ricordando gli inizi difficili di quel lontano 1803, quando la popolazione era ancora molto povera.

Più tardi, i rifugiati politici italiani, la costruzione di strade, scuole e della linea ferroviaria del Gottardo hanno dato un grande slancio alla regione.

In occasione della commemorazione della prima sessione del Gran Consiglio, svoltasi il 24 maggio del 1803, il Ticino ha inaugurato la nuova sala del parlamento, completamente rifatta per 6 milioni di franchi.

swissinfo e agenzie

19 febbraio 1803 firma dell’Atto di Mediazione
20 maggio 1803 il Ticino entra a far parte della Confederazione

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