La privatizzazione in scacco nelle votazioni cantonali di domenica

Si è votato domenica in diversi cantoni su argomenti di portata regionale. Tra i risultati più interessanti, quelli di Bellinzona e Nidwaldo, dove i cittadini hanno bocciato la privatizzazione dell'azienda elettrica. I vodesi hanno invece bocciato la privatizzazione della loro banca cantonale.
I bellinzonesi hanno dunque seguito le argomentazioni della sinistra e dei sindacati, che avevano lanciato un referendum contro la decisione del consiglio comunale. I cittadini non hanno voluto separarsi di un’azienda in attivo, che porta alle casse del comune diversi milioni di franchi all’anno. I partiti borghesi ritengono invece che l’Azienda elettrica non è in grado di far fronte alla liberalizzazione del mercato dell’elettricità. Il 61,7% dei votanti ha seguito la sinistra e la partecipazione ha toccato il 40,5%.
Risultato simile nel cantone di Nidwaldo, nella Svizzera centrale. Contro la trasformazione dell’azienda in una società anonima, socialisti, PPD e il movimento “Nidwaldo democratico” avevano lanciato il referendum, temendo lo smantellamento del servizio pubblico e la vendita ad un gigante del settore. Il non ha toccato il 57,8% dei voti e la partecipazione è stata del 32%.
Gli elettori zurighesi hanno respinto una modifica legislativa che avrebbe dato ai medici la possibilità di vendere direttamente farmaci ai pazienti. Hanno invece approvato una maggiore partecipazione cantonale ai sussidi federali per diminuire i premi delle casse malattia e anche un credito di 580 milioni di franchi per la costruzione di una nuova stazione ferroviaria sotterranea. L’affluenza alle urne è stata del 36%.
I vodesi si sono dimostrati contrari alla privatizzazione, anche parziale, della loro banca cantonale: la proposta del Consiglio di Stato è stata bocciata dal 56,6% dei votanti. I vodesi hanno invece approvato la costruzione di un impianto d’incenerimento rifiuti nel cuore di Losanna.
Temendo un cambiamento di strategia dell’istituto di credito, 41 206 votanti contro 33 161 hanno rifiutato di modificare lo statuto attuale della Banca cantonale vodese (BCV), portato in votazione da un referendum promosso dai socialisti e dai verdi.
Appoggiato dal Gran consiglio, l’esecutivo aveva proposto di diminuire la partecipazione del Cantone nel capitale azionario della BCV dall’attuale 51% al 33%. Parallelamente, il cantone non avrebbe più avuto la maggioranza in seno al consiglio d’amministrazione.
Se la modifica fosse stata accettata, Vaud sarebbe stato il primo cantone ad applicare una legge federale che consente ai cantoni di diminuire fino ad un terzo la partecipazione nell’istituto di credito cantonale.
I losannesi assisteranno invece alla costruzione di un impianto d’incenerimento Tridel, che sorgerà al posto dell’attuale stazione del Vallon, situato a poca distanza del quartiere del Flon. Il nuovo impianto smaltirà le scorie di 144 comuni della regione losannese e della stessa capitale. L’80% dei rifiuti vodesi vengono attualmente smaltiti negli inceneritori di altri cantoni. Il costo complessivo dell’impianto è stimato a 291 milioni di franchi, di cui 90 a carico del cantone. La partecipazione – identica per i due oggetti in votazione – è stata del 21,2%.
Dal canto loro, i bernesi hanno accolto la proposta del consiglio comunale di trasformare i servizi dell’elettricità, del gas e dell’acqua in un’azienda municipale indipendente di diritto pubblico. Questa trasformazione dovrebbe permettere alla città di meglio fare fronte all’apertura del mercato dell’energia.
I vallesani hanno approvato un aumento dei sussidi familiari: il contributo salirà da 210 a 260 franchi mensili per figlio. Aumenteranno anche i sussidi per la nascita e per la formazione professionale. I cittadini hanno così respinto il referendum lanciato da radicali, liberali e associazioni padronali contro la legge votata dal Gran consiglio. La partecipazione ha raggiunto il 23%.
I lucernesi hanno detto di sì al decreto che dà luce verde al governo cantonale per una revisione totale della costituzione, risalente al 1875 e ritoccata 40 volte. Sempre in ambito costituzionale, i lucernesi hanno approvato anche ad un secondo oggetto in votazione, volto a rafforzare la posizione dei comuni e a promuovere fusioni e altre forme di cooperazione. La partecipazione è stata del 21,7%.
swissinfo e agenzie

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