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Risultati delle elezioni e delle votazioni in undici Cantoni

In Svizzera nel week end i cittadini sono stati anche chiamati alle urne nei Cantoni di Basilea Città ed Argovia per il rinnovo del governo e in 11 Cantoni per votare su 33 oggetti regionali, oltre la metà dei quali sottoposti agli elettori dei Grigioni.

A Basilea Città i cittadini sono stati chiamati alle urne per il secondo turno delle elezioni per il rinnovo del governo cantonale. Un mese fa, al primo turno, l’Alleanza borghese (formata da radicali-democratici, liberali e democratici-cristiani era già riuscita a riconquistare quella maggioranza nell’esecutivo cantonale che aveva perso nel 1996.

Per il secondo turno, che doveva assegnare i due ultimi seggi sono rimasti in lizza quattro candidati, tra i quali tre consiglieri di Stato uscenti (due socialisti ed un rappresentante del Partito democratico-sociale). E ad aggiudicarsi i due seggi in ballottaggio sono stati i due consiglieri di Stato uscenti Barbara Schneider, socialista, ed Hans Martin Tschudi, democratico-sociale. Non è invece stata rieletta l’altra consigliera di Stato socialista uscente Veronica Schaller, prima donna eletta nel governo basilese otto anni fa.

Sorpresa, invece, nelle elezioni per il rinnovo del governo cantonale argoviese, dove già nella campagna elettorale la candidatura «selvaggia» del popolare democratico Rainer Huber, che sfida il candidato ufficiale del suo stesso partito Roland Brogli, aveva creato scompiglio.

Una candidatura, quella di Rainer Huber, che si è però rivelata pagante per i popolari-democratici, che sono riusciti a conquistare un seggio in più nell’esecutivo cantonale argoviese a danno dei radicali-democratici: a non essere riconfermata dagli elettori è stata infatti l’attuale responsabile delle finanze Stéphanie Mörikofer. Nella prossima legislatura il Consiglio di Stato argoviese sarà dunque composto da 1 esponente radicale-democratico, 2 popolari-democratici, 1 democratico di centro ed un consigliere di Stato indipendente, ex socialista attualmente senza partito.

Oltre alle due votazioni di Basilea Città e di Argovia per il rinnovo degli esecutivi cantonali, in undici Cantoni i cittadini sono stati chiamati ad esprimersi anche su 33 oggetti di carattere regionale. Più della metà di tutti questi temi sono stati sottoposti agli elettori dei Grigioni, per cui iniziamo da questo Cantone, dove gli elettori che si sono recati alle urne sono stati una minoranza.

Il 30 percento dei votanti grigionesi iscritti nel catalogo elettorale che hanno espresso il loro voto hanno comunque accettato la revisione di tredici leggi e l’abrogazione di altre quattro, approvando così la revisione del diritto cantonale in gestazione da quattro anni. Un voto, questo, che dovrebbe consentire all’amministrazione cantonale grigionese di diventare più efficiente e più vicina al cittadino. Tra le leggi approvate, da segnalare quella che fissa a 38 settimane la durata dell’anno scolastico in tutti i comuni e quella che riduce da 16 a 14 anni l’età minima per l’ottenimento della patente di pesca.

Delle altre votazioni cantonali da segnalare che i bernesi hanno bocciato la tassa sulla circolazione commisurata al consumo, ad Obvaldo è stata approvata una revisione parziale della legge fiscale che, oltre a sgravi per le famiglie e i redditi più bassi, dimezzerà l’imposizione sui dividendi.

Zugo rimane il cantone con le imposte più basse della Svizzera: i suoi cittadini hanno infatti accettato la nuova legge fiscale cantonale, che prevede una sensibile riduzione dell’imposizione sul guadagno da capitali e facilitazioni per le società che vogliono stabilirsi nel cantone nonché sgravi per i salari medio-bassi. Nel Canton Svitto gli elettori hanno invece respinto la nuova legge sul turismo che prevedeva l’introduzione di nuove tasse il cui prodotto – valutato a 700- 800.000 franchi annui – sarebbe stato destinato a promuovere l’offerta turistica nel cantone.

Infine a Lucerna gli elettori hanno accettato di introdurre nella Costituzione il principio del «freno alle spese» e in proporzione simile la relativa modifica della legge sul bilancio che prevede, tra l’altro, che i disavanzi del Cantone debbano essere azzerati nel giro di quattro anni se il Pil cresce più dello 0,5 percento, o entro otto anni se la crescita economica è inferiore.

Sergio Regazzoni

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