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Fine di una sessione agitata in Parlamento

La sessione autunnale delle Camere federali si è chiusa venerdì con le tradizionali votazioni finali. Tre settimane caratterizzate soprattutto dalle vicissitudini legate ai consiglieri federali Samuel Schmid e Hans-Rudolf Merz.

Durante la sessione, i parlamentari hanno trattato 545 oggetti e hanno approvato in via definitiva una ventina di leggi e decreti. I differenti temi sono però stati messi un po’ in secondo piano dalle vicende che hanno visto protagonisti Hans-Rudolf Merz e Samuel Schmid.

Il ministro delle finanze ha fatto stare tutti col fiato sospeso, dopo l’attacco cardiaco che lo ha colpito il 20 settembre e il successivo intervento chirurgico che gli ha permesso di riprendersi. Giovedì Merz ha cercato di rassicurare tutti, comunicando che al termine della convalescenza intende riprendere le redini del suo dipartimento.

Redini che sembrano invece sempre più sfuggire al ministro della difesa Samuel Schmid, il quale ha dovuto subire l'”affronto” di vedersi respingere dal Consiglio nazionale (camera bassa) il programma d’armamento 2008.

A causa delle bordate provenienti dal suo ex partito – l’Unione democratica di centro – e dalla sinistra, in molti hanno speculato sulle sue probabili dimissioni. Per il momento, però, Schmid ha deciso di restare.

A tener banco è stata anche la crisi finanziaria. Contrariamente a quanto richiesto da socialisti e Verdi, che volevano organizzare una sessione straordinaria sul tema il 21 novembre, il Consiglio nazionale ha però deciso che discuterà della crisi durante la sessione invernale, che inizia il primo dicembre.

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