Gaza: una carneficina, CICR allarmato
L'operazione "piombo fuso" lanciata sabato dall'esercito israeliano contro la Striscia di Gaza si aggrava. Lo Stato ebraico sembra intenzionato ad aggiungere un'offensiva terrestre. Berna condanna.
A nulla è valso l’appello alla cessazione di tutte le attività militari nella Striscia, lanciato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. L’esercito israeliano ha continuato i bombardamenti, mentre il governo ha autorizzato domenica il richiamo di 6’500 riservisti delle forze combattenti e della difesa civile e ha mostrato alle telecamere delle reti televisive di tutto il mondo i movimenti di carri armati a ridosso del confine con Gaza.
Il bilancio dei primi due giorni dell’operazione militare è spaventoso: il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), che cita responsabili palestinesi della sanità, parla di 275 morti e più di 950 feriti. La lista delle vittime continua ad allungarsi.
Profondamente preoccupato per la drammatica situazione, il CICR chiede che sia autorizzata l’entrata a Gaza degli indispensabili aiuti sanitari urgenti. Questi sarebbero inviati lunedì da Gerusalemme con cinque ambulanze della Mezzaluna Rossa.
La Confederazione aveva già espresso sabato la propria preoccupazione ed esortato entrambe le parti alla calma. In una nota, il Dipartimento federale degli affari esteri ha condannato sia i lanci di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele, sia la reazione “sproporzionata” dello Stato ebraico.
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