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Su sfondo di crisi, il parlamento gioca una nuova carta

Keystone

Tenuto conto della crisi economica, il parlamento ha differito di un anno l'innalzamento dell'IVA per il finanziamento dell'assicurazione invalidità (AI), in votazione il 27 settembre. L'obiettivo è vincere lo scrutinio. Ma la mossa potrebbe essere controproducente, analizza il politologo Pascal Sciarini.

La procedura ha colto di sorpresa sia per la tempistica sia per le modalità inedite. Il 10 giugno, a tre giorni dallo scadere della sessione parlamentare, la competente commissione della Camera alta ha inoltrato un’iniziativa parlamentare che chiedeva di rinviare al 1° gennaio 2011 l’innalzamento dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) per sette anni, per il finanziamento aggiuntivo dell’AI.

Nei due giorni seguenti il differimento ha ottenuto il placet del governo, riunitosi a tal fine in seduta straordinaria, ed è stato approvato da entrambe le Camere.

Il posticipo è stato osteggiato invano dall’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), che ha parlato di “un atto simile a un colpo di Stato”. Il più grande partito della Svizzera, che si è sempre opposto a qualsiasi aumento dell’IVA, è insorto contro una procedura a suo giudizio “contraria alla legge” e che mira soltanto a ottenere il sostegno delle associazioni economiche nella campagna della votazione federale del 27 settembre.

Dopo la nuova decisione parlamentare, l’Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), che in precedenza raccomandava di mettere un no nelle urne in settembre, e la Federazione delle imprese svizzere economiesuisse, che lasciava libertà di voto, hanno infatti immediatamente espresso soddisfazione. Entrambe hanno promesso che adesso si schiereranno a favore del finanziamento aggiuntivo dell’AI.

Asso vincente o due di picche?

“Questo rinvio tattico potrebbe anche ritorcersi contro coloro che ne hanno avuto l’idea proprio allo scopo di vincere la votazione”, rileva Pascal Sciarini, direttore del Dipartimento di scienze politiche dell’università di Ginevra.

La manovra tardiva e affrettata rischia di creare confusione fra l’elettorato, “che non capisce perché si approva un progetto e poi lo si cambia all’ultimo minuto. In più gli oppositori ne approfitteranno per dire che queste tergiversazioni sono la prova che il proggetto è problematico, che il finanziamento è rischioso. Inoltre obietteranno che non c’è la garanzia di un miglioramento della situazione economica nel 2011”, osserva il politologo.

Sciarini riconosce però che, in piena recessione, senza il sostegno delle organizzazioni economiche difficilmente il progetto avrebbe successo in votazione popolare. Nella democrazia diretta “più la coalizione che sostiene un oggetto è ampia e più le possibilità di successo sono elevate”.

Nella fattispecie ora c’è una larga coalizione. Le raccomandazioni di voto però non bastano: “occorre che tutte le sue componenti si impegnino intensamente nella campagna e che le organizzazioni economiche la finanzino”, precisa il professore ginevrino.

Ma sull’apporto in moneta sonante regna ancora l’incertezza. Interrogato in proposito, il direttore di economiesuisse Pascal Gentinetta non si è infatti voluto pronunciare.

Scarsa professionalità

Un fattore che potrebbe giocare a favore dei sostenitori è la pausa estiva. “La campagna vera e propria comincerà alla fine di agosto. Allora sarà forse stata un po’ dimenticata questa operazione dell’ultimo minuto”, dice Sciarini. Indipendentemente dall’esito che avrà l’oggetto in votazione, il giudizio globale del professore di scienze politiche su questa vicenda è severo.

Il modo di procedere del parlamento, “dal profilo del funzionamento delle istituzioni, non è stato molto professionale. Soprattutto per un progetto di lunga gestazione, per il quale il parlamento ha ancora avuto la possibilità in marzo di proporre un’alternativa, è un po’ dilettantesco giungere con una modifica all’ultimo minuto”. La credibilità delle Camere federali ne esce intaccata.

Pascal Sciarini ravvisa anche “un errore di partenza” nell’aver scisso in due il progetto di risanamento dell’AI, sprofondata in un deficit, che alla fine del 2008 ammontava a 13 miliardi di franchi. Secondo il politologo ginevrino, la 5a revisione dell’AI, che ha introdotto misure di risparmio, non avrebbe dovuto essere sottoposta al voto popolare senza il finanziamento aggiuntivo.

Presentando le misure di risanamento in due pacchetti, benché dovrebbero essere legati, c’è il pericolo che la seconda parte venga bocciata, mentre la prima è applicata. È infatti difficile fare accettare un aumento d’imposta in piena crisi economica. Ma senza la seconda parte, il risanamento dell’AI non è possibile. È come “se si fosse costruito un ponte solo fino a metà”, sintetizza il professore universitario.

Sonia Fenazzi, swissinfo.ch

17.06.07: il popolo accoglie la riforma dell’AI che contempla una serie di misure di risparmio. Limitare le uscite è però solo il primo passo: per risolvere i problemi finanziari è indispensabile trovare risorse supplementari.

13.06.08: le Camere federali approvano un piano di compromesso che prevede un innalzamento temporaneo dei tassi dell’IVA, nel periodo 2010-2016, per il finanziamento aggiuntivo dell’AI. Parallelamente decidono di istituire un fondo di compensazione indipendente dell’AI.

Poiché comporta una modifica costituzionale, il progetto deve essere sottoposto al voto di popolo e cantoni.

14.01.09: il governo annuncia che questo oggetto sarà messo in votazione federale il 17 maggio.

28.01.: il governo decide di differire provvisoriamente lo scrutinio al 27 settembre. Nell’intervallo il parlamento deve decidere se mantenere invariato il progetto di finanziamento aggiuntivo dell’AI oppure proporre un’alternativa valida.

febbraio: le Commissioni della sicurezza sociale di entrambe le Camere federali decidono di mantenere il progetto immutato.

10.06.: Le Commissioni dell’economia e dei tributi di entrambe le Camere approvano un’iniziativa parlamentare che chiede di differire al periodo 2011-2017 l’entrata in vigore del piano.

11.06.: Il governo e il Consiglio degli Stati accettano il rinvio.

12.06.: Anche il Consiglio nazionale avalla la posticipazione.

Alla fine del 2008, il debito accumulato dell’AI si avvicinava ai 13 miliardi di franchi.

Esso continua ad aumentare di circa 1,4 miliardi all’anno.

Se non si adottano provvedimenti raggiungerà i 25 miliardi nel giro di 10 anni.

Il deficit dell’AI attualmente è coperto dall’AVS, che è riunita nello stesso fondo di compensazione.

Se questa situazione perdura, tra una decina d’anni l’AVS non avrà più liquidità sufficienti per garantire il versamento delle rendite.

In attesa di risolvere il problema a lungo termine, governo e parlamento propongono un piano transitorio di finanziamento aggiuntivo dell’AI tramite l’innalzamento temporaneo dell’IVA. Parallelamente sarebbero separati i fondi di compensazione AVS e AI.

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