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Paradisi fiscali: la Svizzera nel mirino

Il ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrück ha dichiarato martedì che la Svizzera dovrebbe essere iscritta nella «lista nera» dei paradisi fiscali.

Riuniti martedì a Parigi su iniziativa della Francia e della Germania, 17 paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico hanno domandato all’istituzione di rivedere entro la metà del 2009 la lista dei paradisi fiscali «non cooperativi», nella quale sono iscritti oggi Monaco, Andorra e Liechtenstein.

Il ministro delle finanze tedesco Peer Steinbrück ha chiesto che nella lista sia inclusa anche la Svizzera. «Non rimetto in questione la sovranità della Svizzera o del Liechtenstein. È però la sovranità della Germania ad essere penalizzata dalle condizioni offerte da certi paesi», ha dichiarato Steinbrück.

«Il segreto bancario ha trovato i suoi limiti. La Svizzera ha fatto progressi (…), ma dobbiamo andare molto più lontano», ha rincarato il ministro francese del bilancio Eric Woerth.

La Svizzera, così come il Lussemburgo, l’Austria e gli Stati Uniti, non hanno partecipato alla riunione. Berna ha declinato l’invito una settimana fa.

Il governo elvetico ha reagito alle dichiarazioni dei ministri francese e tedesco con un ‘no comment’ e si è limitato a sottolineare che l’organo competente per questo genere di questione è l’OCSE stessa.

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