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Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

la Svizzera, si sa, fa parte dei Paesi più cari al mondo, almeno per quanto riguarda alcuni settori. Quello della telefonia mobile è uno di questi e se n'è accorto un turista statunitense. L'uomo, di origini elvetiche, dopo una vacanza trascorsa nella Confederazione, si è visto recapitare a casa una fattura da 130'000 franchi. Un errore dell'operatore di telefonia mobile? No: il prezzo da pagare per aver voluto condividere online con parenti e amici le foto e i video delle vacanze. I 9,5 gigabyte di dati gli sono stati fatturati, appunto, decine di migliaia di franchi. Tutto legale, ma la sua compagnia telefonica ha deciso di annullare la fattura, avvisandolo di leggere attentamente le condizioni legate al roaming. Tutto è bene quel che finisce bene, ma la prossima volta che siete in vacanza, assicuratevi di aver importato la modalità aerea sul vostro smartphone. Ne va del vostro portafoglio.

Vi lascio ora alla lettura delle altre notizie del giorno.    

onu voto consiglio di sicurezza
KEYSTONE

La Svizzera, come il Regno Unito, si è astenuta dal votare una risoluzione a favore della piena adesione di uno Stato palestinese alle Nazioni Unite.  

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha annunciato che “al momento” l’ammissione della Palestina non avrebbe favorito un allentamento delle tensioni né avrebbe aiutato gli sforzi per giungere alla pace in Medio Oriente. 

Il testo è stato bocciato a causa del veto degli Stati Uniti, nonostante il voto favorevole di 12 Paesi (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone). 

La Confederazione rimane comunque impegnata nella soluzione dei due Stati. “Il Consiglio federale è convinto che solo una soluzione negoziata che preveda due Stati sia in linea con il diritto internazionale e con i parametri concordati a livello globale, e possa garantire una pace duratura in Medio Oriente”, prosegue la nota del DFAE.  

sergei lavrov
KEYSTONE/Russian Foreign Ministry Press Service

Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ritiene che la Svizzera si sia trasformata da Paese neutrale a Paese “apertamente ostile” nei confronti della Russia. In una dichiarazione rilasciata venerdì alle stazioni radio russe Sputnik, Komsomolskaya Pravda e Govorit Moskva, il diplomatico ha detto di non ritenere la Confederazione adatta a ospitare i negoziati sul conflitto ucraino. 

Già in febbraio Lavrov aveva dichiarato che Berna non è degna di fiducia, e proprio per questo il tentativo di mediare è destinato al fallimento

Mediazione che però, viene promossa da altre parti. Martedì, durante la sua visita in Cina, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato, a margine del suo incontro con il presidente cinese Xi Jinping, che Berlino e Pechino desiderano “consultarsi intensamente e positivamente per promuovere l’organizzazione di una conferenza di alto livello nella Confederazione”. 

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la Cina, partner chiave della Russia, può “accelerare” la pace in Ucraina svolgendo un “ruolo attivo” nella conferenza prevista in giugno. La priorità, però, ha aggiunto, dev’essere quella di “ripristinare il pieno rispetto degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite, compreso il rispetto dei principi di integrità territoriale”. Un modo per escludere l’abbandono dei territori ucraini a Mosca, insomma. Formula che Lavrov però non considera valida e che “dev’essere respinta”.  

targhetta con scritta GOVERNMENTS GOUVERNEMENTS
KEYSTONE/© KEYSTONE / JEAN-CHRISTOPHE BOTT

Gli organi legislativi in Europa dovrebbero prestare molta attenzione allo storico verdetto della Corte europea dei diritti umani nei confronti della Svizzera, ha affermato a SWI Swissinfo.ch l’esperta di cause climatiche internazionali Tiffanie Chan.  

La decisione della CEDU, che ha stabilito che la Confederazione non fa abbastanza per proteggere la sua popolazione dagli impatti negativi del cambiamento climatico, potrebbe non essere l’unica a creare sensazione. Potrebbe infatti avere un influsso diretto su tutti i 46 Paesi del Consiglio d’Europa, con potenziali ramificazioni anche a livello mondiale. 

Secondo Chan, l’importanza di questo verdetto non potrà mai essere sottolineata abbastanza. “Ora c’è una chiara conferma che gli Stati della CEDU hanno l’obbligo di stabilire un quadro normativo vincolante a livello nazionale per proteggere cittadini e cittadine dal cambiamento climatico”.  

Attualmente, sono sette le altre cause sul clima pendenti presso la CEDU e alcune di queste potrebbero creare sensazione: “C’è ad esempio la causa intentata da Greenpeace contro la Norvegia che riguarda l’esplorazione petrolifera e di gas nell’Artico. (…) A seconda del suo esito, questa vertenza fornirà indicazioni sulla capacità dei Paesi sviluppati di continuare a esplorare nuovi giacimenti di petrolio e gas, nel contesto degli impegni assunti con l’Accordo di Parigi”.  

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KEYSTONE

Il Comando Ciber dell’esercito svizzero parteciperà dal 23 al 25 aprile insieme ad altri a partner nazionali e internazionali a “Locked Shields 2024”, la più grande esercitazione di cyberdifesa a livello mondiale. La delegazione elvetica sarà composta da una settantina di persone tra soldati di milizia e soldati di professione, impiegati e impiegate dell’Amministrazione federale e gestori di infrastrutture critiche. 

Durante l’esercitazione la parte avversaria sferrerà attacchi in tempo reale contro reti informatiche e infrastrutture critiche simulate. I team dovranno individuare questi attacchi e difendersi. Oltre alla cyberdifesa tecnica saranno valutati anche la procedura di notifica e di reporting, i processi decisionali, la valutazione giuridica e le attività di comunicazione. 

Dato che all’esercitazione sono ammessi soltanto team multinazionali, il Comando Ciber dell’esercito formerà una squadra congiunta con altri uffici federali, militari delle forze armate austriache, guardie nazionali di due Stati federali americani e rappresentanti di infrastrutture critiche della Confederazione. 

A livello mondiale, in totale saranno presenti 4’000 esperte ed esperti provenienti da 40 nazioni. La Confederazione partecipa a questo evento dal 2010. 

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