Ricette sindacali e padronali per l'assicurazione malattia
Le associazioni dei lavoratori chiedono un miliardo di franchi per aiutare le famiglie, mentre il padronato vuole un delegato incaricato di ridurre le spese.
Dopo le diverse proposte dei partiti per far fronte all'emergenza sanità e a una settimana dalla seduta speciale che il Consiglio federale consacrerà allo scottante dossier, anche i partner sociali hanno avanzato le loro ricette. Le rivendicazioni di sindacati e padronato puntano il dito sui due principali problemi dell'assicurazione malattia riproponendo le diverse posizioni dei partiti di governo.
Sussidi subito, finanziamento più sociale poi
Quale misura immediata in vista alla stangata dei premi per l'anno prossimo preannunciata dagli assicuratori (+10%), l'Unione sindacale svizzera (USS) chiede al Consiglio federale nuovi sussidi in favore dei casi sociali più gravi. Un miliardo di franchi l'anno nel 2003 e nel 2004 dovrebbe permettere un'importante riduzione dei contributi che le famiglie con figli sono tenuti a pagare.
A medio termine per l'USS occorerà risolvere il problema del finanziamento antisociale dell'assicurazione malattia alimentata oggi dai premi pro capite. La revisione della legge attualmente in corso rappresenta un'occasione per introdurre correttivi su questo fronte oltre all'adozione di misure per il controllo dei costi.
Se la revisione non terrà adeguatamente conto di questo aspetto, l'USS si impegnerà con ancor maggiore impegno in favore dell'iniziativa popolare socialista che chiede un finanziamento in parte in funzione del reddito e in parte tramite l'IVA.
Diminuire i costi
Sull'altro fronte, l'Associazione padronale svizzera punta il dito invece
sul costante aumento dei costi. Le misure adottate finora per frenare questa evoluzione sarebbero fallite. Invece di concentrarsi sulla ridistribuzione delle entrate il padronato chiede un pacchetto di risparmi e la nomina di un delegato speciale incaricato di far fronte alla crisi finanziaria della sanità.
La proposta va nella direzione di quanto reclamano i partiti borghesi, che puntano ad un contenimento delle spese tramite una limitazione delle prestazioni e l'abolizione dell'obbligo per le casse malati di rimborsare ogni medico che apre uno studio. Un problema particolarmente attuale con l'entrata in vigore dei trattati bilaterali, che permettere a circa 3000 cittadini dell'UE di aprire un proprio studio.
Altro aumento del 5,1 %
L'associazione degli assicuratori malattia, santésuisse, ha intanto comunicato che, nel 2001, i costi dell'assicurazione di base sono aumentati di altri 800 milioni di franchi, raggiungendo la somma di 16,5 miliardi. Un nuovo balzo che corrisponde ad un incremento del 5,1 %. Dall'introduzione della Lamal, la nuova legge sull'assicurazione malattia, nel 1996, gli oneri complessivi sono già cresciuti di un buon terzo.
Nel 2001, l'aumento più forte riguarda il prezzo dei medicinali con 222 milioni di franchi. Seguono le spese ospedaliere con 206 milioni. Secondo santésuisse, le ragioni di questi continui aumenti sono da ricercare nei progressi della medicina, nell'invecchiamento della popolazione e nell'aumento delle prestazioni.
Luca Hoderas

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