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Scarsità di carta, i prezzi elevati sono un problema per editori

Non è ancora un bene di lusso, ma comunque la carta sta scarseggiando. KEYSTONE/URS FLUEELER sda-ats

(Keystone-ATS) Un incendio avvenuto nell’ultima cartiera esistente in Svizzera ha aggravato il problema della scarsità di carta emerso sulla scia del coronavirus, facendo lievitare i costi a carico degli editori che stampano libri e giornali.

“La cellulosa, elemento di base della carta, viene assorbita dai paesi con una domanda crescente”, spiega all’agenzia Awp un portavoce di Orell Füssli. A causa del forte aumento del commercio online l’industria dell’imballaggio ha aspirato gran parte della cellulosa.

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Quest’ultima non è comunque l’unica materia prima che manca ai produttori. Scarseggia per esempio anche la carta da macero, che viene utilizzata per la produzione di giornali. “La quantità globale di carta è diminuita, quindi può essere riciclata meno”, fa notare l’addetto stampa della SPKF, l’associazione del ramo carta e del cartone (SPKF). Ciò è dovuto al fatto che le aziende hanno ridotto la pubblicità nell’ultimo anno: meno opuscoli, volantini e supplementi di giornale.

L’incendio scoppiato la settimana scorsa presso la cartiera lucernese Perlen Papier ha avuto un impatto sulle quantità consegnate di prodotto finito: per far fronte alla situazione i principali editori hanno ridotto il numero di pagine dei loro giornali, sino alla fine di ottobre.

A questo si aggiungono l’aumento dei prezzi dei trasporti e dell’energia. “Le tariffe energetiche sono assolutamente folli: i prezzi del gas sono aumentati dal 300% al 600%, a seconda della data di consegna”, afferma la società Swiss Quality Paper, citata dalla SPKF. Anche il costo dell’elettricità è raddoppiato.

I produttori di carta non possono permettersi di sopportare questi rincari e li trasferiscono almeno in parte sui clienti, cioè sugli editori e sulle tipografie. “Nella seconda metà dell’anno ci sono stati aumenti di prezzo, ma non hanno coperto completamente l’aumento degli oneri”, fa sapere la società Chemie+Papier Holding, proprietaria di Perlen Papier. Sono previsti ulteriori rincari.

Gli editori di libri e giornali devono ora pagare il 10% in più per la carta, cosa che mette in difficoltà chi fa cultura. “La carta rappresenta quasi la metà dei costi di produzione dei libri”, osserva Carsten Schwab, direttore di produzione dell’editore Diogenes. Ma i ritocchi tariffari verso l’altro non si limitano alla pagina bianca: “Le colle, gli inchiostri e persino le palette di legno per il trasporto sono diventati più costosi”. La carenza di carta sta anche causando ritardi di consegne, per esempio nel campo dei libri d’arte e per bambini.

Questo è un problema. Un libro ottiene una copertura mediatica quando viene pubblicato, se ci vogliono due o tre settimane per arrivare sugli scaffali, l’interesse del cliente si è già dissipato, spiega Tanja Messerli dell’Associazione svizzera dei librai ed editori.

Finora il portafoglio del consumatore non ha ancora risentito della situazione. “Per il momento l’aumento dei costi della carta non si riflette nei prezzi nei negozi”, dice Schwab. I prezzi dei libri si muovono infatti molto più lentamente di quelli delle materie prime.

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