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Designer svizzeri sugli scudi al salone di Milano

Design e creatività al Salone di Milano swissinfo.ch

La seduzione del "design" al Salone del Mobile di Milano ha contagiato tutti nell’appena trascorsa edizione. Massiccia come sempre è stata la presenza svizzera, dai più affermati ai giovani emergenti in cerca di visibilità. Una carrellata di idee applicata alla sostenibilità ambientale.

Il salone del Mobile, forte del successo dello scorso anno – 313.385 visitatori tra operatori, pubblico e stampa – si è svolto anche quest’anno in uno spazio di 200 mila metri quadrati nel quartiere fieristico di Rho, mentre la contro kermesse del FuoriSalone si è tenuta nei diversi quartieri di Milano: Tortona, Lambrate, Duomo, Bovisa, Garibaldi. Noi siamo andati a scovare, tra i vari atelier, loft, fabbriche dismesse e angoli nascosti i futuri designer svizzeri, e i big che sono esplosi negli ultimi anni.

Milano, città aperta alle novità e alle sperimentazioni, mai come quest’anno è stata unita da alcuni denominatori comuni: la sostenibilità ambientale, la tutela del paesaggio, il recupero intelligente dei consumi e i dei prodotti, la progettazione a impatto zero.

In un mondo dominato dai numeri, indagini statistiche e consumi un mix di 45 designer di fama e di emergenti hanno “giocato” sul peso specifico delle rispettive attività, offrendo una riflessione one–to–one sul carico della creatività applicata alla progettazione.

Troika creativa

Un invito raccolto con passione dal celebre Atelier Oi di La Neuveville, nel canton Berna, tre ex studenti, un’amicizia e un concorso per disegnare un tetto. Una bella favola che ha condotto l’atelier a diventare in pochi anni leader del settore della sperimentazione tra forme e materiali.

Ed è proprio per questo che molti giovani di buone speranze si raccontano la parabola dei tre soci: Simone Egli, Armand Louis e Patrick Reymond, che si sono uniti con la parola Troika – in russo, tre persone – per arrivare in alto.

“Gli Oi hanno elaborato un progetto molto interessante”, dice Maria Cristina Didero, la curatrice dello spazio 13.798 grammi / Lambretto Art Project. “Si sono cimentati con la loro creatività ed hanno prodotto una corda di cotone nera con il filo d’acciaio piegato, giocando così con l’anima del movimento. Basta pensare che, per loro, il peso della creatività è pari ad una lacrima”.

Dai pesi alle ironie, passando per i numeri unici: la “smart” esclusiva disegnata dalla matita di Rolf Sachs che ha incantato migliaia di visitatori. Il designer svizzero ha realizzato una Sprinkle, ovvero una “art car” con macchie e spruzzi di colore. Un po’ alla maniera di Jackson Pollock, lasciando sulla portiera del conducente una sagoma della sua mano stilizzata che equivale alla firma.

Know-how elvetico

Dalla mano di Rolf allo stile di Emanuelle Trentini, il passo è breve. La giovane designer nata a Ginevra, che lavora presso lo studio Littlehouselab a Firenze, ha lasciato il segno, dopo aver già fatto parlare di sé nella precedente edizione del Salone meneghino.

Quest’anno ha esposto un tavolo con sedie, un tavolino da fumo e vari accessori, al Nhow, un hotel che si esprime tra le tendenze, le controtendenze e underground. Mentre la Ecal design di Losanna ha ben figurato con la sua esposizione all’interno di un magnifico cortile di una casa con ringhiera nel cuore di Milano.

Sotto gli occhi attenti e vigili della critica, giornalista e docente Cristina Morozzi, oltre che dal direttore Martin Schgaguler, il dipartimento di design ha presentato con molta scioltezza la padronanza del know-how elvetico applicata alle nuove tecnologie. Insomma, più design per tutti, nel nome delle idee e dell’ecologia.

Ambra Craighero, swissinfo.ch, Milano

La 49° edizione del Salone del Mobile di Milano si è svolta fino al 19 aprile al Polo Fieristico di Milano Rho-Pero.

Vi hanno partecipato ben 2500 espositori dislocati su una superficie di 530.000 metri quadrati.

Oltre 300’000 persone hanno visitato il salone e lo spazio satellite, che ha compiuto quest’anno 13 anni di attività.

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