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La riforma della scuola dà dei risultati

Le riforme introdotte dopo PISA 2000 avranno un effetto visibile tra qualche anno Keystone

I responsabili dell’educazione pubblica dei cantoni si rallegrano dei risultati degli allievi svizzeri nello studio PISA 2003.

I buoni voti in matematica, scienze naturali e lettura incoraggiano a proseguire con le riforme intraprese a partire dagli anni ’90.

I buoni risultati degli scolari svizzeri piacciono ai responsabili dell’educazione pubblica, che continueranno con le riforme in corso.

Secondo Hans Ulrich Stöckling, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), il miglioramento attuale è dovuto alle riforme scolastiche introdotte negli anni Novanta e che cominciano a portare i loro frutti solo ora.

I risultati negativi degli studenti svizzeri del precedente rapporto Pisa 2001 (2000), «Programme for International Student Assessment», (Programma di valutazione internazionale degli studenti), si riferivano soprattutto alla lettura e alla comprensione del testo.

Ancora sfavoriti gli stranieri



Questa volta gli scolari elvetici hanno di nuovo ricevuto ottimi voti in matematica e in scienze naturali.

Il programma d’azione promulgato dopo Pisa 2000, per aumentare le competenze linguistiche, non ha ancora influito sui risultati del rapporto PISA 2003. Gli effetti di questa azione si vedranno solo fra 5 o 6 anni.

Tuttavia per Stöckling il fatto che anche questa volta i risultati migliori siano stati ottenuti nelle materie scientifiche e non in lettura è indicativo delle difficoltà d’integrazione linguistica degli studenti stranieri.

In matematica i quindicenni si piazzano bene perché questa è una materia in cui la scuola è totalmente responsabile della trasmissione delle conoscenze.

In lettura e comprensione del testo, gli aspetti socioeconomici e culturali legati alle famiglie di provenienza giocano invece un ruolo più importante. E qui le cose vanno un po’ meno bene, di nuovo, per gli studenti elvetici.

Da notare che secondo il rapporto PISA anche in Germania, dove il rapporto nel 2001 aveva scioccato letteralmente per le gravi lacune mostrate dagli scolari tedeschi – vi sarebbe un fossato crescente tra allievi di famiglie benestanti e i loro compagni di condizioni più modeste, e tra ragazzi tedeschi e coetanei figli di immigrati.

Tra i migliori di lingua tedesca



Il rapporto attuale ha rivelato che la Svizzera è il Paese della regione linguistica tedescofona che ha ottenuto i migliori risultati nell’indagine. In realtà, meglio di tutti ha fatto il Liechtenstein.

Tra le riforme più importanti che la CDPE vuole continuare c’è in particolare il progetto HarmoS, che prevede un’armonizzazione della scolarità obbligatoria in Svizzera a partire dal 2007, con una definizione di standard di formazione comuni.

Secondo le organizzazioni degli insegnanti è stato forse un errore definire catastrofica l’educazione pubblica in Svizzera, dopo il rapporto PISA 2001. Ma altrettanto sbagliato sarebbe ora vantarsi dei risultati con troppa euforia.


swissinfo e agenzie

Il test PISA 2003 ha coinvolto 25’000 studenti di 40 paesi.
La Svizzera si situa al settimo rango in matematica, all’undicesimo nella lettura, al nono nelle scienze naturali e all’ottavo nella risoluzione di problemi concreti.
I migliori studenti sono quelli di Finlandia, Corea del Sud e Olanda.
L’Italia registra note negative, con piazzamenti non oltre la 25esima posizione.

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