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La statistica al servizio dei diritti umani

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Si è aperta lunedì a Montreux una conferenza internazionale di esperti di statistica provenienti da 110 Paesi. Obiettivo: trovare strumenti efficaci per misurare lo sviluppo sociale. Partecipano i ministri Ruth Dreifuss e Joseph Deiss.

E’ la prima volta che i responsabili degli uffici nazionali di statistica e gli studiosi di scienze statistiche si siedono allo stesso tavolo con i politici che utilizzano i loro “prodotti” per programmare l’aiuto allo sviluppo.

Da lunedì fino a venerdì 8 settembre al Convention Center di Montreux si cercherà di promuovere il difficile connubio tra “Statistica, sviluppo e diritti umani”, come recita il titolo della conferenza dell’International Association for Official Statistics (Iaos) organizzata dall’Ufficio Federale di Statistica (Ofs) e dalla Direzione per la cooperazione e lo sviluppo (Ddc).

Previsti circa 700 partecipanti (l’iscrizione costa dai 150 ai 480 franchi). Tra gli oratori invitati alla sessione di apertura ci sono Mary Robinson, Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, Juan Somavia, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, Poul Nielson, commissario europeo per lo sviluppo e l’aiuto umanitario, Carol Bellamy, direttore Unicef e Awa Ouedraogo, presidente del Comitato dell’Onu per i diritti del bambino.

A fare gli onori di casa la ministra dell’interno Ruth Dreifuss e il ministro degli esteri Joseph Deiss (che chiuderà i lavori venerdì), il direttore dell’Ofs Carlo Malaguerra e la presidente della Iaos, Pilar Martin-Guzman, che è anche a capo dell’Istituto Nazionale di Statistica Spagnolo.

Il congresso si articola in diversi panel di discussione in cui saranno presentati circa 200 studi su dei “casi” statistici nazionali. Di particolare interesse sarà la sessione di martedì in cui si discuterà dei metodi usati per “misurare” il rispetto dei diritti umani, il tasso di democratizzazione e di dibattito politico presente in un paese, nonché come i massa media presentano questo tipo di statistiche al pubblico.

L’utilizzo corretto o improprio dei dati statistici nel passato sarà inoltre il tema di un dibattito che si terrà martedì pomeriggio e a cui partecipa lo storico svizzero Jean-Francois Bergier, presidente della commissione indipendente di esperti sulla Seconda Guerra Mondiale.

“Le informazioni statistiche non sono mai neutre – ha sottolineato Walter Fust, direttore della DDC – e talvolta possono essere strumentalizzate. Tuttavia è importante anche per la nostra Direzione possedere dati affidabili su cui basare l’allocazione delle risorse finanziarie e umane per sviluppare la politica di cooperazione”.

Non sempre però “il parametro dei diritti umani” è un elemento di cui si tiene conto nelle misurazioni del benessere economico. Lo ricorda nel discorso di apertura anche l’Alto Commissario dell’Onu Mary Robinson, secondo la quale occorre rivedere gli attuali indicatori di sviluppo socio-economico e “trovare il modo di inserire dei parametri che misurino anche la buona amministrazione della giustizia, la sicurezza dei cittadini, la partecipazione politica e l’uguaglianza tra i sessi o tra popolazioni di diversa religione, cultura o razza”.

Maria Grazia Coggiola, Montreux

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