Come misurare rapidamente la biodiversità di una foresta pluviale? Scienziate e scienziati in Svizzera stanno sperimentando l'uso di droni e di un laboratorio mobile per raccogliere e analizzare tracce di DNA. Il loro terreno di prova: la hall tropicale dello zoo di Zurigo.
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Il mio lavoro si concentra sulla realizzazione di video e podcast su argomenti scientifici e tecnologici. Sono specializzato nello sviluppo di formati video esplicativi per la visione mobile, mescolando stili di animazione e documentari.
Ho studiato regia e animazione all'Università delle Arti di Zurigo e ho iniziato a lavorare come giornalista video presso SWI swissinfo.ch nel 2004. Da allora mi sono specializzato nella creazione di diversi stili di animazione per i nostri prodotti visivi.
Italofono della redazione Swiss abroad, mi occupo soprattutto di scrivere articoli sulle caratteristiche e le storie più particolari della Svizzera.
Dopo il master in studi asiatici conseguito a Ginevra (con una deviazione all'Università di Tokyo e all'Università di Kyoto), ho lavorato presso la redazione web di RSI collaborando occasionalmente con Presenza Svizzera durante gli Expo in Corea del Sud e a Milano. Dal 2016 lavoro per SWI swissinfo.ch.
Come rilevare la biodiversità di cento ettari di foresta pluviale in sole 24 ore? Una squadra di esperti ed esperte in genetica, scienze ambientali e robotica si è proposta di risolvere questa sfida. Il fatto che ogni essere vivente lasci tracce di DNA intorno a sé, il cosiddetto DNA ambientale (eDNA), torna utile agli scienziati e scienziate del Politecnico di Zurigo.
Analizzando e contando i diversi frammenti di DNA presenti in un campione, possono valutare la diversità biologica di una regione. I robot contribuiscono ad accelerare ulteriormente il processo. Al posto delle mani umane, un drone raccoglie i campioni dall’aria, dall’acqua e dal suolo. SWI swissinfo.ch ha dato un’occhiata ai test in corso allo zoo di Zurigo a maggio.
L’obiettivo di simili esperimenti non è solo quello rendere più efficiente la ricerca, ma anche di comprendere meglio le foreste pluviali di tutto il mondo, che ospitano la più grande diversità di animali e piante. Innumerevoli specie non sono ancora state documentate e si teme che molti ecosistemi e i loro abitanti vengano distrutti prima che il loro valore scientifico possa essere catalogato.
I ricercatori dell’ETHZ hanno formato una squadra nel 2019 per partecipare al concorso XPRIZE Rainforest. I vincitori saranno annunciati nel 2024 e riceveranno un premio di 10 milioni di dollari (5 per la squadra in prima posizione).
Il settore umanitario ha ancora un futuro? Come dovrebbe essere?
Diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti e la Svizzera, hanno tagliato i loro bilanci per gli aiuti, facendo precipitare il settore in una crisi esistenziale. Di fronte a questa situazione, quali strade dovrebbero esplorare gli umanitari? Vorremmo sentire il vostro parere.
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