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Un osservatorio svizzero scopre un pianeta di ghiaccio

Il telescopio dell'osservatorio di St-Luc, in Vallese, ha scoperto il primo pianeta composto di ghiaccio. Situato all'esterno del sistema solare, questo nuovo esopianeta è delle dimensioni di Nettuno.

La scoperta è opera di quattro astronomi del centro vallesano e dell’Università di Ginevra.

“È veramente la prima volta che viene scoperto il transito di un pianeta così piccolo e che sono misurate con precisione la densità e le dimensioni di un astro che non sia una gigantesca massa gassosa”, spiega a swissinfo Frédéric Mallmann, responsabile dell’osservatorio François-Xavier Bagnoud, a St-Luc, in Vallese.

“Inoltre – prosegue l’astronomo – si tratta del primo pianeta scoperto costituito essenzialmente di acqua. Si tratta di un grande passo in avanti nella ricerca di altri pianeti che assomigliano alla Terra”.

Distante 30 anni luce

L’astro, identificato già nel 2004 ma mai “misurato” prima d’ora, è situato a 30 anni luci dalla Terra. Il pianeta è stato battezzato Gliese 436 b. I transiti (ossia il passaggio di un pianeta davanti al disco solare, o di un satellite davanti al proprio pianeta) osservati a St-Luc sono poi stati confermati da un osservatorio israeliano e dal telescopio Eulero in Cile, di proprietà dell’Università di Ginevra.

“Questo pianeta ha un raggio quattro volte maggiore di quello della Terra. Orbita molto vicino alla sua stella – pochi milioni di chilometri – e perciò ha una temperatura molto elevata, dell’ordine di 300 gradi”, dice Mallmann.

L’acqua della sua atmosfera è allo stato di vapore, mentre quella sotto la superficie allo stato di “ghiaccio liquido”, a causa dell’enorme pressione.

Questo stato dell’acqua non esiste sulla Terra, ma può essere riprodotto in laboratorio, grazie a pressioni dell’ordine di 70’000 bar, ciò che corrisponde alla pressione di una colonna d’acqua di circa 700 km.

Una prima

La scoperta ha conseguenze importanti, secondo gli astronomi dell’osservatorio di St-Luc: per la prima volta è stato dimostrato che dei pianeti composti d’acqua esistono anche a corta distanza dalla loro stella.

Alcuni di loro potrebbero possedere un’atmosfera meno calda, ciò che permette di immaginare la presenza di acqua allo stato liquido e quindi di enormi oceani. Ancora allo stato di ipotesi, questi pianeti sono chiamati “pianeti-oceani”.

La scoperta avviene a poche settimane di distanza dall’annuncio di un altro importante passo in avanti nella ricerca sugli esopianeti.

A fine aprile, un gruppo di ricercatori svizzeri ed europei aveva identificato il primo pianeta al di fuori del sistema solare con caratteristiche propizie allo sviluppo della vita.

La nuova “super Terra”, così soprannominata poiché grande cinque volte il nostro pianeta, si trova a 20,5 anni luce oppure 240 trilioni di km di distanza.

swissinfo, Robert Brookes
(traduzione ed adattamento di Daniele Mariani)

L’osservatorio François-Xavier Bagnoud è situato sopra St-Luc, un piccolo villaggio nella Val d’Annivers, in Vallese.

Il centro è stato battezzato in ricordo di François-Xavier Bagnoud, un pilota d’elicottero specialista delle operazioni di salvataggio morto all’età di 24 anni in Mali, durante l’edizione 1986 del rally Parigi-Dakar.

L’osservatorio è gestito da una fondazione a scopo non lucrativo.

Gli esopianeti sono dei pianeti situati al di fuori del nostro sistema solare.

La scoperta del primo esopianeta è stata annunciata il 6 ottobre 1995 dagli svizzeri Michel Mayor e Didier Queloz, dell’osservatorio di Ginevra

Il mese scorso, un gruppo di astronomi svizzeri, francesi e portoghesi hanno scoperto il primo esopianeta con caratteristiche propizie allo sviluppo della vita.

Fino ad oggi sono stati identificati più di 200 esopianeti.

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