Segnali costruttivi nel caso Swissair
Dopo giorni di proteste e di accuse reciproche sabato sera Swissair ha segnalato per la prima volta la disponibilità a partecipare attivamente alla creazione di una nuova compagnia aerea secondo quanto proposto dalle banche. Il personale Swissair pone tuttavia parecchie condizioni.
Direzione Swissair e sindacati concordano su un punto: che la realizzazione del piano delle grandi banche muova dai dati di base decisi lunedì scorso. Ciò significherebbe che due terzi della flotta Swissair - 26 velivoli per lunghe tratte e altrettanti per tratte brevi - dovrebbe essere integrata nella nuova società.
Le organizzazioni del personale avevano espresso venerdì il timore che la direzione Crossair avesse ridotto massicciamente questo piano, alla luce del blocco dei voli Swissair. Il capo della Crossair André Dosé aveva fatto riferimento venerdì sera al vecchio piano, senza però fare promesse sul numero di aerei Swissair che sarebbero stati integrati nella nuova compagnia.
Task Force per Swissair
Sabato la Swissair ha creato una Task Force che, sotto la direzione di Manfred Brennwald, si occuperà assieme ai responsabili di Crossair di integrare 52 aerei a lungo e corto raggio della Swissair nella flotta della nuova compagnia aerea svizzera.
Il presidente di Swissair Mario Corti ha spiegato sabato sera in un comunicato che «dopo la decisione del Consiglio federale, stiamo facendo tutto il possibile per accelerare l'integrazione dei due terzi della flotta di Swissair nella nuova compagnia svizzera».
Brennwald, responsabile delle operazioni di volo della Swissair, è in stretto contatto con Crossair. Verrà inoltre offerto un aiuto per una celere integrazione di questi apparecchi, così come per la composizione del nuovo management.
Condizioni dei sindacati
I sindacati che rappresentano il personale di volo di Swissair - Aeropers, Kapers e Unia - sono per una «nuova partenza». Propongono l'istituzione di un «gruppo di transizione» che garantisca un piano sociale per il personale e il mantenimento di 52 collegamenti.
Gli assistenti di volo e i piloti vogliono inoltre una nuova direzione. Le forze delle due compagnie dovranno essere conservate nella nuova entità. La flessibilità di Crossair e il sapere di Swissair permetteranno alla nuova compagnia aerea di poggiare su solide fondamenta, hanno affermato i sindacati.
Ospel sotto pressione
Intanto a Zurigo è nata un'associazione che chiee l'allontanamento di Marcel Ospel dal consoglio di amministrazione UBS. Nelle inserzioni pubblicate sabato nei giornali dall'associazione si chiede la convocazione di un'assemblea straordinaria degli azionisti.
Occorrono il 10 per cento dei voti degli azionisti per riuscire nell'intento. Se questo quorum non dovesse esser raggiunto, l'associazione tenterà di spodestare Ospel in occasione dell'assemblea annuale del 2002.
Mezza Svizzera per una partecipazione statale
Il 50 per cento degli svizzeri sono favorevoli a una partecipazione della Confederazione nella futura compagnia aerea che sorgerà sulle ceneri di Swissair. Il 63 per cento respinge invece l'ipotesi di affidare la responsabilità del futuro vettore alla sola UBS.
Lo afferma un sondaggio condotto dall'istituto MIS Trend su un campione di 624 persone, pubblicato domenica da «Dimanche.ch» e «SonntagsBlick». Il 71 per cento degli interrogati afferma che responsabili del tracollo della compagnia aerea sono la direzione e il consiglio di amministrazione di Swissair, ma il 20 per cento punta il dito anche contro le banche.
Il 69 per cento degli intervistati pensano che la Confederazione debba versare fondi a sostegno di un piano sociale a favore del personale licenziato e l'83 per cento ritiene che sia importante per la Svizzera disporre di una compagnia nazionale: solo il 41 per cento è però disposto a ad acquistare buoni di partecipazione per garantire nuove risorse finanziarie a Swissair.
swissinfo e agenzie

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