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Giornata internazionale contro la tortura: “rompiamo il silenzio”

Secondo Amnesty international, nemmeno la Svizzera è immune alla tortura: nella foto la ricostruzione di una procedura di espulsione forzata Keystone

In occasione della giornata internazionale contro la tortura, alcune organizzazioni svizzere invitano a riflettere sulla questione sostenendo l'azione "rompiamo il silenzio" a favore delle vittime. Intanto seguaci del movimento religioso Falun Gong hanno occupato Piazza delle Nazioni, davanti alla sede dell'ONU a Ginevra, per protestare contro le torture subite dai suoi adepti in Cina.

In silenzio, come è nella loro credenza, hanno eseguito una serie di esercizi di meditazione, esponendo fotografie di adepti seviziati e torturati dalle autorità cinesi. Il movimento Falun Gong è fuorilegge nel grande paese asiatico dal 1999.

Da parte loro le organizzazioni svizzere attive nella lotta contro la tortura hanno avviato un’azione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica intorno al tema «rompiamo il silenzio»: esse invitano ogni cittadino ad acquistare e portare un adesivo a sostegno delle vittime, sul quale è raffigurata l’opera «Il grido» del pittore Edvard Munch.

I fondi raccolti andranno ad un nuovo centro di terapia per le vittime della tortura in Bolivia, hanno reso noto la sezione elvetica di Amnesty e altre organizzazioni.

swissinfo e agenzie

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