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Alleati a sorpresa contro la disoccupazione giovanile

Cerchi un impiego? Hai da 18 a 30 anni? E stai terminando la formazione? Il Soccorso operaio svizzero ti propone CT2 ct2.ch

In Svizzera i giovani disoccupati sono 22'000. Un innovativo programma nato dalla collaborazione tra il Soccorso operaio svizzero e il Credit Suisse, aiuterà 600 di loro ad affrontare la strada che porta al primo impiego.

30 milioni di franchi: è la somma che la seconda banca svizzera ha deciso di stanziare per promuovere progetti volti a combattere la disoccupazione giovanile. Il Credit Suisse (CS) mette a disposizione il denaro, sette organizzazioni – tra queste il Soccorso operaio svizzero (SOS) – elaborano i progetti.

Un modo per ridare smalto alla reputazione della banca, che non ha certo superato indenne le vicende legate alla crisi finanziaria? Dirk Büchi, Corporate Citizenship del Credit Suisse, non risponde. È tutto nel comunicato stampa, dice a swissinfo.ch.

Nel testo, il CS afferma di volersi impegnare in favore dei giovani, migliorando le loro opportunità di trovare un lavoro al termine della formazione. A trarne vantaggio non sarebbero solo i diretti interessati, ma anche – a lungo termine – i settori della formazione e del lavoro svizzeri.

Un progetto, non una sponsorizzazione

«Il fatto che il CS abbia attribuito il mandato per un programma di questo tipo ad un’organizzazione voluta dal Partito socialista e dai sindacati – vale a dire dalla sinistra – potrebbe sorprendere», spiega a swissinfo.ch Yves Ecoeur, segretario nazionale delle associazioni regionali SOS.

«Per noi l’importante è questo: non si tratta di una sponsorizzazione, ma di un progetto che ci dà la possibilità di fare qualcosa conto la disoccupazione giovanile. Le associazioni regionali SOS sostengono, consigliano e accompagnano i giovani alla ricerca di lavoro da più di 20 anni. In questo senso, interpretiamo il mandato del CS anche come un riconoscimento del lavoro che abbiamo fatto finora», aggiunge Ecoeur.

Niente paura

L’SOS è consapevole del fatto che il CS non può essere considerato un «partner naturale» per un ente di mutuo soccorso orientato a sinistra. Tuttavia non ha esitato a presentare il suo progetto e non ha mai avuto paura di diventare finanziariamente dipendente dalla grande banca. Nella collaborazione con il CS – dice Ecoeur – non c’è nulla che metta in pericolo l’autonomia dell’SOS.

«Abbiamo 550 collaboratori. Qualcuno forse non è entusiasta di questo mandato del CS», ammette Ecoeur. «Ma valorizza il nostro lavoro. E questo è un bene».

Certo, per la banca il progetto è anche un’operazione di marketing volta a dimostrare che si assume una certa responsabilità sociale. «È però anche la dimostrazione che la Confederazione e il settore pubblico non mettono a disposizione mezzi finanziari sufficienti per l’integrazione dei giovani. E allora ben venga l’impegno del CS», rileva Ecoeur. Tanto più che la banca sembra intenzionata a rimanere sullo sfondo e lasciare libertà di manovra all’SOS.

Coaching Transition 2

Nella primavera del 2010, il CS ha incaricato il Soccorso operaio svizzero di sviluppare un programma rivolto ai giovani che hanno concluso un corso di formazione riconosciuto e sono alla ricerca del loro primo posto di lavoro. È nato così Coaching Transition 2 (CT2), un programma di tutoraggio per facilitare la transizione dal mondo della formazione a quello del lavoro.

La fase operativa è cominciata in settembre. La partecipazione è gratuita. I giovani alla ricerca di lavoro possono contare sul sostegno e l’aiuto dell’SOS per quattro mesi. In caso di assunzione, vengono seguiti nella delicata fase di inserimento (100 giorni).

«I coach possono essere degli assistenti sociali, ma devono anche sapere come è fatta un’azienda. Non basta accompagnare e seguire i giovani, bisogna conoscere il mercato del lavoro, sapere cosa esige», sottolinea Yves Ecoeur.

Accompagnamento scientifico

Al programma potranno partecipare 600 giovani (18-30 anni) all’anno. L’obiettivo è di trovare un posto fisso per l’85% di loro. Il finanziamento del CS è garantito fino al 2013, ma si spera di continuare anche dopo questa data.

Tutti i programmi sostenuti dal CS nel quadro dell’iniziativa «Insieme contro la disoccupazione giovanile» saranno seguiti dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale. Tra gli altri obiettivi c’è quello di raccogliere le esperienze positive (best practices) delle sette organizzazioni scelte dal CS.

Per il segretario nazionale delle associazioni regionali SOS questo non significa che nascerà una concorrenza tra i vari attori coinvolti. «Noi siamo convinti di fare un buon lavoro. Ma non siamo gli unici ad avere delle buone idee. Questo confronto è l’occasione di vedere cosa fanno gli altri», afferma Ecoeur. «Per questo l’idea di un accompagnamento scientifico da parte della Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale ci piace molto».

Mercato del lavoro difficile per i giovani

Stando all’Ufficio internazionale del lavoro (UIL), la crisi finanziaria ha toccato duramente la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni, portando la disoccupazione giovanile a livelli record. Nel 2009, i giovani senza lavoro erano 81 milioni, il 13% del totale.

In Svizzera il tasso di disoccupazione è più basso, ma la situazione non è affatto rosea. Lo dimostrano i numeri pubblicati in agosto dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco): nel 2009 i giovani tra i 20 e i 24 anni iscritti alla disoccupazione erano il 5,7%; nel 2010 questo tasso dovrebbe salire al 6,2%.

«Queste cifre sono ancora più drammatiche», scrive il Soccorso operaio svizzero, «poiché molti giovani non s’iscrivono in disoccupazione, e coloro che sono inseriti nei provvedimenti di mercato non vengono calcolati. Possiamo quindi raddoppiare le cifre citate per avere un quadro più preciso del problema, ovvero 50’000 giovani».
A ciò si aggiunge la Quarta revisione della legge sull’assicurazione disoccupazione, in votazione il 26 settembre, che se approvata, secondo l’SOS penalizzerebbe i giovani, obbligandoli a versare contributi per un periodo più lungo prima di avere diritto a prestazioni minori.

In questo contesto difficile, l’ente assistenziale del Partito socialista e dei sindacati non può che rallegrarsi del contributo del Credit Suisse, «uno dei principali attori della piazza economica svizzera».

Il programma delle 10 associazioni SOS avrà una durata di tre anni. È stato sviluppato in base all’esperienza ventennale delle associazioni regionali nella Svizzera tedesca, francese e italiana.

Inaugurato nel settembre del 2010, il programma è rivolto ai giovani diplomati tra i 18 e i 30 anni alla ricerca del loro primo lavoro.

Il CT2 – acronimo di Coaching Transfer 2, ovvero trasferimento dalla formazione al mondo del lavoro – è aperto sia ai giovani iscritti alla disoccupazione, sia a quelli che non lo sono.

I giovani beneficiano di un accompagnamento personalizzato per un periodo di quattro mesi e hanno l’occasione di partecipare a dei laboratori di sostegno al collocamento. I coach di SOS seguiranno i loro pupilli anche nei mesi seguenti un’eventuale assunzione, per aiutarli a gestire le sfide legate alla prima esperienza professionale.

Si tratta di un’offerta gratuita, resa possibile dal finanziamento esclusivo del Credit Suisse.

SOS associazioni regionali: integrazione professionale in dieci località di giovani che hanno terminato il tirocinio ma che sono senza lavoro.

Infoclic: accesso semplificato alla certificazione di impegni onorifici dei giovani.

Integrazione per tutti: ampliamento geografico del progetto ginevrino jeunes@work a Giura, Vallese e Vaud.

Labor Transfer SA: integrazione professionale degli studenti delle scuole commerciali cantonali.

Associazioni per tirocini con certificato di formazione pratica: incentivazione di studenti che vogliono conseguire l’attestato e sensibilizzazione al certificato.

Fondazione Chance: assistere i tirocinanti in difficoltà alla fine del loro tirocinio fino all’assunzione fissa.

Fondazione Speranza: assesment in campi professionali alternativi con prospettive di lavoro per giovani che hanno terminato il tirocinio.

Traduzione e adattamento, Doris Lucini

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