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L’edelweiss è davvero un fiore nazionale?

Un libro e due esposizioni a Zurigo e a Ginevra rendono omaggio alla regina della flora alpina Keystone

Tutti in Svizzera conoscono l'edelweiss o stella alpina, che cresce sulle Alpi ed è considerato un simbolo nazionale. Ma lo si conosce davvero? Per la prima volta, una mostra ed un libro svelano miti e paradossi della "regina" della flora alpina.

Quanti sanno che in realtà la stella alpina non è un fiore, ma un insieme di 500 a mille fiorellini minuscoli raggruppati in più capolini (da 2 a 10) circondati da cinque a 15 foglie bianche e vellutate? Che è fecondata dalle mosche? Che è originaria dell’Himalaya e che era praticamente sconosciuta fino alle fine del 19° secolo?

 

Organizzata contemporaneamente dai giardini botanici di Ginevra e Zurigo, in francese e tedesco, una mostra nazionale è dedicata all’edelweiss e ai i suoi misteri. “E’ la prima volta in assoluto che si organizza in Svizzera una mostra sull’edelweiss”, spiega a swissinfo.ch Didier Roguet, capo progetto e conservatore del Giardino botanico di Ginevra.

“L’idea ci è venuta circa quattro anni fa in seguito alla cosiddetta domesticazione di questa pianta che dall’inizio degli anni ’90 è coltivata in Vallese e che orna sempre più spesso anche i giardini privati. Oggigiorno l’edelweiss è particolarmente richiesta dall’industria cosmetica. Con il passar degli anni, ha perso a poco a poco la sua immagine di simbolo nazionale per assumere quella di tendenza etnica”.

Scienza e leggende

Per dare una valenza nazionale alla mostra “Edelweiss – Miti e paradossi”, i giardini botanici di Ginevra e Zurigo hanno unito le forze. In collaborazione con la Stazione federale di ricerche agronomiche a Changins (nel cantone di Vaud) e a Wädenswil (Zurigo), hanno lavorato per circa quattro anni per concretizzare il progetto.

“La mostra si snoda su un tragitto all’aria aperta di circa 800 metri, percorribile in una cinquantina di minuti, lungo il quale tendoni e stand didattici ripercorrono tutta la storia dell’edelweiss tramite documenti, foto, oggetti ed un film in tre dimensioni”, precisa Roguet. La pianta stessa può essere ammirata nell’ampia area di rocce di montagna, orgoglio del giardino botanico sito a Chambésy, alle porte di Ginevra.

L’esposizione è suddivisa in quattro poli interattivi: l’edelweiss botanico, coltivare e proteggere il mito, gli aspetti medicinale, cosmetico ed alimentare e, infine, il simbolo. “I quattro pilastri della croce svizzera riformulati e rivisti da specialisti, botanici, etnologi ed agronomi”, commenta il capo progetto.

“L’edelweiss è stato designato simbolo nazionale nel 19° secolo, per ridare smalto ad una Svizzera un po’ sbiadita. Niente però lasciava presupporre che questo piccolo fiore argentato e peloso sarebbe diventato una vera e propria celebrità elvetica ed alpina”, spiega il conservatore del Giardino botanico di Ginevra.

Di fatto, nel corso degli anni, il Leontopodium alpinum (letteralmente il ‘piede di leone alpino’) – questo il nome scientifico – è stato scelto per ornare gran parte dei prodotti “made in Switzerland”: dalle cartoline postali alle tavolette di cioccolata, dai costumi folcloristici alle creme solari, ai coltelli, ai portafogli…

Emblema delle Alpi per eccellenza, l’edelweiss è stato anche oggetto di tante leggende, come quella dell’innamorato temerario che mette in pericolo la propria vita arrampicandosi su una parete rocciosa per cogliere il fiore bianco da offrire all’amata.

Dall’Asia all’Europa

Originaria degli altopiani dell’Himalaya e della Siberia dove esistono tuttora una trentina di specie selvatiche e poco conosciute, la stella alpina “emigrò” durante il quaternario (era glaciale) sino in Europa. Oggigiorno la si trova nell’arco alpino (Svizzera, Italia, Francia, Austria, Germania, Spagna, Balcani) tra i 1500 ed i 3000 metri d’altitudine.

“Non è più una specie minacciata visto che è coltivata in Vallese sin dagli anni ’90. Però è protetta in quasi tutti i paesi dove cresce”, sottolinea Didier Roguet. In Svizzera non vige una protezione a livello nazionale, ma è applicata nei 14 cantoni dove la si trova, ossia Ticino, Grigioni, Vallese, Vaud, Friburgo, Berna, Appenzello e tutta la Svizzera centrale.

Il fiore preferito di Hitler

“La stella delle nevi”, come viene anche chiamato l’edelweiss in francese, dal titolo di una famosa canzone di Line Renaud, è anche collegata ad un passato storico di triste memoria. “Infatti, l’edelweiss era anche il fiore preferito di Adolf Hitler. Per questo era stato assunto a simbolo dai nazisti”, conferma il curatore della mostra nazionale.

Così nel 1935, la Wehrmacht fondò un’unità alpina che utilizzò questa pianta come decorazione sulle proprie uniformi. Verso la fine della seconda guerra mondiale, invece, l’edelweiss divenne il simbolo della resistenza tedesca contro il nazismo: “gli Edelweisspiraten erano dei gruppi di giovani lavoratori che si erano dissociati dal nazionalsocialismo per combattere il regime al potere in vere guerriglie urbane”.

Ricerca interdisciplinare

L’esposizione è completata da uno splendido libro illustrato. “L’idea ci è venuta alcuni anni orsono, quando ci siamo accorti che nessun volume completo era mai stato pubblicato in Svizzera sul tema dell’edelweiss”, spiega uno degli autori, il botanico José Vouillamoz, collaboratore scientifico nella selezione e la domesticazione di piante aromatiche e medicinali presso il Centro di ricerche di Conthey, in Vallese, di proprietà dell’Istituto agronomico di Changins.

“Abbiamo così contattato il Giardino botanico di Ginevra per una collaborazione, che ha poi portato all’allestimento della mostra nazionale”.

Redatto, oltre che da Vouillamoz, dai coniugi Charly e Sabine Rey (ricercatore e professoressa di geografia e di scienze) che sono anche gli autori delle fotografie, da Catherine Baroffio (biologa) e da Didier Roguet (botanista), il libro Edelweiss, la reine des fleurs “dovrebbe soddisfare tutti gli amanti di piante e fiori, di natura, di simboli, delle Alpi e della montagna in genere”, conclude Emmanuel Vandelle, il suo editore.

“Edelweiss – Miti e paradossi” sarà inaugurata contemporaneamente nei giardini botanici di Ginevra e Zurigo il 19 maggio. Rimarrà aperta fino al 16 ottobre.

Allestita in francese e in tedesco – con traduzione in inglese – la mostra si snoda su un percorso didattico di circa 800 metri. Propone visite guidate, animazioni ed atelier per grandi e piccini. Sei visite notturne, al lume delle fiaccole e con attori che recitano lungo il percorso, sono programmate in giugno e settembre. Entrata libera.

Intitolato Edelweiss la reine des fleurs e pubblicato in francese dalle “Editions du Belvédère”, il libro di 160 pagine illustrate è uscito di stampa lo scorso 29 aprile. Presentato al Salone del libro di Ginevra, è in vendita al prezzo di 59 franchi.

La versione tedesca a cura di “AT Verlag” sarà disponibile a partire dall’inaugurazione della mostra.

Per ora non è prevista nessuna pubblicazione in lingua italiana, a detta dell’editore francofono Emmanuel Vandelle.

Ginevra

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