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2004 – Pellegrin che vien da Roma

Una giovane cattolica riceve la comunione dalle mani del Papa durante la messa domenicale Keystone

Tra gli avvenimenti che hanno segnato il 2004, figura anche la visita in Svizzera di Giovanni Paolo II.

A vent’anni di distanza, il pontefice è tornato in giugno a calcare il suolo elvetico per una visita di due giorni.

La malattia che lo segna da anni non ha impedito al Papa che viaggia di rimettersi in cammino per portare il suo messaggio di fede. “E il mio dovere di annunciare il Vangelo di Cristo a spingermi sui sentieri del mondo, per riproporlo agli uomini e alle donne del terzo millennio, in particolare alle nuove generazioni”, ha affermato Giovanni Paolo II.

Un successo…

La visita del pontefice ha suscitato un enorme interesse mediatico occupando per giorni le prime pagine dei giornali di tutta la Svizzera.

Alla festa per il primo raduno nazionale dei Giovani cattolici svizzeri, oltre 13’000 persone hanno accolto Giovanni Paolo II inneggiandolo come una rock star. “Questo incontro è una festa per loro e anche per me”, ha affermato il pontefice che ha esortato i giovani a scendere in campo più attivamente per la fede.

Anche la messa domenicale, trasmessa in diretta da tutte le reti nazionali, è stata molto seguita. Oltre 70’000 mila persone sono accorse a Berna da ogni parte della Svizzera per partecipare alla funzione.

…non senza critiche

La visita del Papa non ha suscitato solo consensi. Secondo un sondaggio, il 74 % degli Svizzeri lo ritiene troppo debilitato fisicamente per portare avanti la sua missione.

Rispondendo all’appello di ritirarsi lanciato da 49 teologi della Svizzera tedesca, il pontefice ha però messo in chiaro che non intende dimettersi dalla sua carica: “E’ bello spendersi fino alla fine per il Regno di Dio”.

Giovanni Paolo II incarna agli occhi di numerosi Svizzeri il simbolo della staticità della dottrina sociale del cattolicesimo. Criticata in particolare la fermezza del pontefice sul celibato dei preti, il sacerdozio unicamente maschile, il divieto di utilizzare anticoncezionali e sull’impossibilità per i divorziati di contrarre un secondo matrimonio davanti a Dio.

La Chiesa evangelica, considerando offensiva la richiesta del Vaticano ai protestanti di astenersi dalla comunione durante la messa del Papa, ha preferito declinare l’invito a partecipare alla funzione.

I protestanti non hanno nemmeno gradito la nomina di un ambasciatore di Svizzera presso il Vaticano. Una mandato deciso dal Consiglio federale solo pochi giorni prima della visita del pontefice. Le Chiese protestanti – che hanno deplorato il fatto di non essere state consultate – ritengono esagerata la nomina di un ambasciatore al posto dell’attuale “diplomatico in missione speciale”.

In definitiva, secondo vari osservatori, la visita del Papa non si è iscritta in un contesto ecumenico.

swissinfo, Anna Passera

13’000 giovani cattolici presenti al primo raduno nazionale.
70’000 fedeli alla messa domenicale celebrata dal Papa.
Il 42 % della popolazione svizzera è di fede cattolica.
Il 74 % degli Svizzeri ritiene che il Papa debba ritirarsi.

Dopo vent’anni, Giovanni Paolo II è tornato in Svizzera per celebrare il primo raduno nazionale dei Giovani cattolici svizzeri.

Benché fisicamente provato, il pontefice ha dichiarato di non volersi ritirare dalla sua carica.

La visita del papa ha suscitato l’entusiasmo di numerosi fedeli ma ha anche sollevato parecchie critiche.

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