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Dialogo con i musulmani sulla sicurezza interna

Un momento di preghiera della comunità musulmana zurighese Keystone

Rappresentanti delle organizzazioni musulmane in Svizzera e dell'Ufficio federale di polizia si sono incontrati lunedì per discutere di questioni di sicurezza interna.

Si tratta della prima tappa di un dialogo che verrà approfondito e proseguirà in futuro nel corso di incontri regolari.

“Sono stati colloqui costruttivi”, afferma l’Ufficio federale di polizia (fedpol) in un comunicato diramato lunedì sera.

L’incontro è stato organizzato dal Servizio di analisi e prevenzione (SAP). Vi hanno partecipato i rappresentanti di più di trenta organizzazioni musulmane provenienti da tutta la Svizzera.

“Ci rallegriamo per questa iniziativa”, ha detto Adel Méjri, presidente della Lega dei musulmani della Svizzera, che ha partecipato alla tavola rotonda. “È importante stabilire fra noi un clima di fiducia e di collaborazione”, ha aggiunto.

Obiettivo sicurezza

L’intento dell’incontro era quello di approfondire il dialogo sul tema della sicurezza in generale e, in particolare, “di dare un segnale affinché non si confonda ingiustamente la religione e la cultura islamica con l’estremismo e il terrorismo islamista”.

I partecipanti hanno avuto la possibilità di esprimere i loro pareri sulla sicurezza interna in relazione all’Islam, prosegue il comunicato. Essi hanno in particolare sottolineato che la sicurezza della Svizzera è anche un loro obiettivo. Hanno condannato ogni violenza e deplorato anche il fatto che soffrono della confusione tra Islam e islamismo. “A questo proposito si sentono spesso incompresi, quando non addirittura discriminati”, si precisa nella nota.

I partecipanti hanno espresso inoltre la chiara volontà di sostenere gli sforzi delle autorità per la sicurezza. Hanno poi esaminato la possibilità di promuovere insieme progetti nell’ambito della prevenzione.

In futuro

L’incontro è stato giudicato in maniera positiva dalle organizzazioni che vi hanno preso parte: “Abbiamo in particolare apprezzato l’apertura e il clima di partenariato in cui si è svolto il colloquio”, ha detto a swissinfo Hisham Maizar, presidente della Federazione delle organizzazioni islamiche svizzere.

L’incontro di lunedì non sarà l’unico. Le parti hanno infatti deciso di proseguire il dialogo con dei colloqui periodici o in occasione di eventi speciali.

Lo scorso marzo il ministro della giustizia Christoph Blocher aveva già incontrato rappresentanti della comunità musulmana. Anche allora erano state discusse questioni inerenti alla sicurezza e all’integrazione.

swissinfo e agenzie

In Svizzera vivono circa 340’000 musulmani (pari a circa il 5% della popolazione totale).
Circa il 12% di loro possiede il passaporto rossocrociato.
La maggior parte (90%) proviene dai Balcani. Sono giunti in Svizzera dalla Turchia o come rifugiati durante la guerra nell’ex Jugoslavia.
Nel 1990 erano il 2,2% della popolazione. Nel 2000 il 4,3%.
In Svizzera l’islam è una religione riconosciuta dallo Stato.
Tre quarti dei residenti in Svizzera sono cristiani. Di questi il 42% è cattolico, il 35% protestante.

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