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Il prete dell’IRA e le bombe svizzere

Sacerdote irlandese in preghiera in piedi vicino alle rovine.
Fede e violenza non erano in contraddizione per il sacerdote irlandese Patrick Ryan. Staatsarchiv Aargau / RBA

Bombe a Brighton, sveglie svizzere e conti segreti in banche ginevrine. Negli anni Ottanta, l'IRA metteva a dura prova il Regno Unito e tutta l'Europa. A capo dell'organizzazione vi era anche un sacerdote: Patrick Ryan.

SWI swissinfo.ch pubblica regolarmente articoli dal Blog del Museo nazionale svizzeroCollegamento esterno dedicati a temi storici. Gli articoli originali sono generalmente in tedesco, talvolta in francese o in inglese.

Nel cuore della notte tra l’11 e il 12 ottobre 1984, una bomba a orologeria di 10 chili esplode al Grand Hotel di Brighton, nel sud dell’Inghilterra. Cinque persone perdono la vita.

L’hotel ospitava allora numerose persone giunte per assistere al congresso del partito conservatore. La mattina seguente, l’Irish Republican Army (IRA) rivendica l’attentato. L’obiettivo principale era la premier britannica, Margaret Thatcher, che nel 1981 aveva rifiutato di concedere lo status di prigionieri politici ai detenuti irlandesi in sciopero della fameCollegamento esterno.

Margaret Thatcher sopravvisse all’attentato. Il giorno dopo, l’IRA dichiarò tuttavia: “Oggi non abbiamo avuto fortuna, ma ricordate che a noi basta avere fortuna una volta sola, mentre voi dovrete averla sempre”. L’organizzazione non solo rivendicava l’attentato, ma annunciava anche che avrebbe potuto colpire di nuovo e che garantire una sicurezza totale era impossibile.

Servizio televisivo sull’attentato di Brighton. YouTube / British PathéCollegamento esterno :

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L’attentato di Brighton provocò stupore in tutto il mondo e, in particolare, in seno al Consiglio federale, che lo stesso giorno inviò un telegramma alla prima ministra britannica esprimendo il suo “disgusto” e la sua “costernazione”.

Il Consiglio federale, tuttavia, all’epoca ignorava un dettaglio: nell’attentato di Brighton erano coinvolti fondi ed elementi della bomba provenienti dalla Svizzera. E questo, per iniziativa di un membro particolare dell’IRA: il sacerdote cattolico Patrick Ryan.

Articolo di giornale in tedesco sull'attentato di Brighton
La Lady di ferro: Margaret Thatcher sopravvisse per un soffio all’attentato. Tuttavia, il mattino seguente riprese imperturbabile le sue attività, guadagnandosi la gratitudine di molti britannici. Articolo del quotidiano Der Bund del 13 ottobre 1984. e-newspaperarchives

Patrick Ryan nasce nel 1930 in una famiglia di agricoltori della contea irlandese di Tipperary. A 18 anni entra nel seminario dei Padri Pallottini e, poco dopo la sua formazione, viene inviato come missionario in Tanzania.

Al suo ritorno in Irlanda, viene incaricato della gestione delle donazioni dell’ordine. Il suo obiettivo era di tornare in un Paese dell’Africa orientale, ma alla fine degli anni Sessanta scoppia il conflitto che passerà alla storia con il nome di TroublesCollegamento esterno. Un movimento per i diritti civili della minoranza cattolica discriminata in Irlanda del Nord, represso nel sangue dagli unionisti britannici. Una violenza alla quale i nazionalisti e i repubblicani irlandesi risposero con degli attentati.

Servizio televisivo sui disordini a Londonderry, 1969. YouTube / British PathéCollegamento esterno:

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Fin dall’inizio dei Troubles, Patrick Ryan legge ogni giorno il giornale e sposta la sua attenzione dall’Africa all’Irlanda del Nord: decide di non trasferire più il denaro raccolto ai progetti missionari in Africa e d’inviarlo, segretamente, all’IRA, gruppo paramilitare.

Quest’ultima avrà presto una missione speciale per Ryan: vuole che questo specialista dell’Africa si rechi in Libia per incontrare Muammar Gheddafi, il “combattente per la libertà”. Quest’ultimo vede nella lotta dell’Irlanda contro l’impero britannico la stessa battaglia anticolonialista condotta da molti popoli africani. Per questo motivo si dimostra pronto a fornire armi e fondi all’IRA. Il denaro verrà trasferito su conti bancari svizzeri che saranno gestiti da Patrick Ryan. A tal fine, si recherà regolarmente a Ginevra.

Ginevra, la città degli orologi

In una fredda mattina d’inverno del 1975, il sacerdote passeggia per le vie della città di Calvino, osserva le vetrine e si ferma di colpo davanti a un negozio di orologieria. Non perché sia interessato agli orologi di lusso, ma perché ha notato un dispositivo minuscolo: lo Swiss MemoTimer.

Questa sveglia portatile, grande quanto un portachiavi, funziona come un timer. Una volta impostato, il timer indica la fine di un periodo di tempo determinato. Generalmente, viene utilizzato come promemoria per non superare la durata della sosta indicata dal parchimetro, ma le possibilità di utilizzo sono illimitate.

Del resto, la pubblicità del MemoTimer lo specificava chiaramente: “Everyone you know can use this Swiss MemoTimer” (trad.: “Ogni persona che conosci è può usare lo Swiss Memo Timer”). Ryan non pensa neanche per un secondo ai parchimetri. Vi vede piuttosto un detonatore a tempo semplice da usare. Uno strumento perfetto per le bombe dell’IRA.

Pubblicità dello Swiss MemoTimer sulla rivista americana Look, 1968.
Pubblicità dello Swiss MemoTimer sulla rivista americana Look, 1968. Document remis

È così che dal suo viaggio in Svizzera, Patrick Ryan non porterà sull’Isola di Smeraldo solo denaro, ma anche decine di timer, che riuscirà a integrare nelle bombe. Presenta la sua invenzione all’IRA e convince l’organizzazione che questo dispositivo di facile impiego può essere utilizzato agevolmente anche in situazioni di stress e che aumenterebbe la sicurezza di chi piazza le bombe.

L'”engineering department” dell’IRA modifica Collegamento esternoquindi i MemoTimer in modo che possano essere impostati su un periodo più lungo, fino a diversi giorni. Chi piazzava le bombe non doveva far altro che avviare il MemoTimer sulla bomba prima di mettersi in salvo. L’innovazione di RyanCollegamento esterno entusiasma a tal punto l’IRA che l’organizzazione importa in Irlanda 950 timer nei sei mesi successivi.

L’esportazione di una quantità anormalmente elevata di un apparecchio di per sé innocuo non sfugge al Ministero pubblico della Confederazione, che fa arrestare Ryan il 26 luglio 1976. Durante l’interrogatorio, il sacerdote minaccia: il suo arresto potrebbe causare atti di violenza contro terzi. L’ambasciata svizzera a Londra viene informata e, il 31 luglio 1976, adotta, in collaborazione con Scotland Yard, misure per proteggere il proprio personaleCollegamento esterno.

Le prêtre irlandais Patrick Ryan dans une prison suisse
Il sacerdote irlandese Patrick Ryan in una prigione svizzera. Staatsarchiv Aargau / RBA

Patrick Ryan viene rilasciato rapidamente, ma il Ministero pubblico della Confederazione emette un divieto di ingresso nel territorio nei confronti del sacerdote dell’IRA. L’irlandese presenta ricorso contro questa decisione, adducendo di dover viaggiare in Svizzera per attività umanitarie in Africa, ma anche il Consiglio federale lo respingeràCollegamento esterno.

Il danno era però ormai fatto. Centinaia di frammenti del MemoTimer svizzero verranno infatti ritrovati dopo l'”imboscata di Warrenpoint” del 1979, che costò la vita a 18 soldati britannici, e dopo l’attentato di Brighton del 1984. La Svizzera era quindi coinvolta, seppur indirettamente, nel conflitto nordirlandese. In questo caso specifico, il coinvolgimento indiretto fu anche involontario, attraverso la fornitura di materiale bellico e il transito di fondi tramite conti bancari svizzeri, anche se, nella fattispecie, l’esportazione di piccole sveglie non avrebbe potuto essere vietata, nemmeno in virtù della legge sul materiale bellico.

Patrick Ryan è morto a Dublino il 15 giugno 2025, al termine di una breve malattia. Il sacerdote dell’IRA aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita in una struttura di cura. Non ha mai rimpianto le sue azioni.

L’autore di questo articolo, Jonas Hirschi, è uno storico e lavora presso il Centro di ricerca Documenti diplomatici svizzeri (DodisCollegamento esterno).

L’articolo originale sul blog del Museo nazionale svizzeroCollegamento esterno.

Tradotto con il supporto dell’IA/mrj

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