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Sventato un attentato terroristico islamista in primavera

Keystone-SDA

Secondo il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), in primavera è stato sventato un possibile attentato terroristico.

(Keystone-ATS) “Un giovane di 18 anni si è radicalizzato”, dichiara il procuratore generale della Confederazione Stefan Blättler in un’intervista al domenicale SonntagsBlick. Lo svizzero tedesco è in carcere preventivo.

“Il suo obiettivo era quello di compiere un attentato”, afferma il procuratore generale. Il sospettato si era informato e avrebbe avuto l’intenzione di compiere un attentato con un coltello. “Vi è un movente islamista”, precisa Blättler. Un coltello, che aveva acquistato poco prima su internet, è stato sequestrato presso l’imputato. È attualmente in corso un procedimento penale e si applica la presunzione di innocenza. Le indagini mirano anche a determinare se altre persone siano state coinvolte.

Avviati oltre 140 procedimenti penali

Secondo il procuratore generale, attualmente in Svizzera sono in corso oltre 140 procedure nell’ambito del terrorismo, un record. All’inizio dell’anno, il MPC parlava ancora di 120 casi.

I dossier riguardano una vasta gamma di reati: “Si va dalla propaganda ai viaggi jihadisti, passando per la pianificazione di attentati”. Per combattere il terrorismo, il Consiglio nazionale auspica che in futuro sia incaricata un’autorità federale specializzata di perseguimento penale. La Camera del popolo ha adottato una mozione in tal senso nel mese di giugno.

Problema di società

Si tratta spesso di giovani adulti, sottolinea Blättler, prima di aggiungere: “Siamo di fronte a un problema di società”. La prevenzione e l’educazione non rientrano nelle competenze della procura federale. È più probabile individuare gruppi piuttosto che individui che agiscono isolatamente.

“Non esiste un’unica mafia”, sottolinea Blättler. I gruppi si associano a diverse organizzazioni a seconda dei casi. “Laddove esistono interessi comuni, si formano gruppi”, spiega.

Blättler avverte che, se non si interviene, entro dieci-quindici anni la Svizzera potrebbe trovarsi in una situazione simile a quella della Svezia. Negli ultimi tre lustri, le bande criminali si sono sviluppate nel paese scandinavo. Secondo le autorità, reati come il traffico di droga e di armi, la tratta di esseri umani e le frodi ai danni delle assicurazioni sociali sono aumentati notevolmente. Il governo di Stoccolma definisce oggi la criminalità organizzata una “minaccia sistemica”.

Per far fronte a questa situazione, Blättler ribadisce la sua richiesta di un aumento delle risorse. In Svizzera, i mezzi a disposizione non consentono di avviare procedimenti per ogni denuncia presentata al MPC. “Non aspettatevi che il MPC avvii procedimenti se ci mancano le ‘munizioni’, ovvero le risorse”, afferma.

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