Tesla sbarca sullo S&P 500, +700% da inizio anno
(Keystone-ATS) Elon Musk si regala per Natale l’ingresso di Tesla nello S&P 500. Un’inclusione, quella nel prestigioso indice americano, dei record.
Il colosso delle auto elettriche è la società maggiore che vi sia mai entrata e, per peso, è la sesta alle spalle dei giganti della Silicon Valley.
Per il miliardario visionario, quindi, si tratta di un grande successo, la ciliegina sulla torta di una corsa che quest’anno ha visto i titoli Tesla guadagnare finora ben oltre il 700%. Dalla metà di novembre, quando lo S&P 500 ha annunciato l’inclusione della società di Musk, i titoli hanno guadagnato oltre il 70%.
Con i suoi 650 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, Tesla entra nello S&P 500 come la sesta maggiore società, alle spalle di Apple, Amazon, Google, Microsoft e Facebook. L’ingresso è destinato a creare scossoni, innescando un riposizionamento a catena dei portafogli azionari degli investitori.
Per Tesla l’ingresso nello S&P 500 è un sogno che diventa realtà. E lo è soprattutto per Musk che da anni si batte per la sua ‘creatura’ contro le cassandre. Una battaglia, la sua, riuscita con conseguenze per tutta l’industria automobilistica, inclusa la tradizionale Detroit che per anni ha ‘snobbato’ le vetture elettriche. Di fronte all’ascesa di Tesla, arrivata a valere anche più di Toyota, la capitale dell’auto mondiale è stata infatti costretta a rivedere le sue posizioni e ad aprirsi a un futuro più verde per tutti. Per molto tempo infatti le auto elettriche sono state ritenute un vezzo solo per i ricchi dato il loro elevato costo. Musk è riuscito a rivoluzionare l’idea e a rendere le vetture elettriche a portata di un pubblico maggiore, al quale ha reso disponibili – tramite un frazionamento azionario 4 a 1 – anche i titoli della società.
Il colosso di Musk ha superato senza particolari problemi la pandemia riuscendo ad aumentare le sue vendite e vedendo avvicinarsi l’obiettivo delle 500.000 consegne entro la fine dell’anno. L’inclusione nello S&P 500 è ora un ulteriore test per il colosso di Musk, intenzionato ancora una volta a smentire gli scettici, secondo i quali il rally di Tesla è destinato a finire a breve come quello di molte altre società che l’hanno preceduta una volta entrate nello S&P 500. I dati storici mostrano infatti come dal 1973 al 2018 le performance delle aziende ammesse nell’indice sono risultate inferiori a quelle dello stesso S&P 500 l’anno successivo all’ammissione. Per Musk insomma una nuova sfida da vincere.