Pena morte: Cina; domani esecuzione cittadino britannico
PECHINO - I familiari di Akmal Shaikh, un cittadino britannico mentalmente instabile condannato a morte per traffico di eroina dalle autorità cinesi, sono in Cina in un disperato tentativo di salvare la vita del loro congiunto.
L'esecuzione di Shaikh, che ha 53 anni, è stata fissata per domani dopo che la Corte Suprema di Pechino ha confermato la sua condanna alla pena capitale. Soohail e Nasir Shaikh, cugini del condannato, sono arrivati ieri a Urumqui, nel nordovest della Cina, la città dove l'uomo è stato trovato all'aeroporto con una valigia contenente quattro chili di eroina, e oggi lo incontreranno.
Secondo la famiglia Shaikh, che da alcuni anni soffriva di una malattia mentale chiamata disordine bipolare, sarebbe stato ingannato da un gruppo di trafficanti che l'avrebbero indotto a contrabbandare la droga in Cina a sua insaputa. Un appello per la clemenza rivolto alle autorità cinesi dal governo britannico non ha finora ricevuto risposta.
Gli ultimi stranieri ad essere messi a morte in Cina sono stati l'italiano Antonio Riva, e il giapponese Ruichi Yamaguchi, fucilati nel 1951 per aver organizzato un complotto per uccidere il presidente Mao Zedong. In seguito si è scoperto che il complotto non è mai esistito. La Cina è il Paese che emette ed esegue il maggior numero di condanne a morte del mondo. Le cifre sono tenute segrete ma i gruppi umanitari stimano che siano migliaia ogni anno.