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Usa: ex ingegnere Cia colpevole di maxi di furto dati

Joshua Schulte, al centro, ritratto in tribunale durante le udienze del 2020 (immagine d'archivio KEYSTONE/AP/Elizabeth Williams sda-ats

(Keystone-ATS) Joshua Schulte, un ex ingegnere informatico della Cia, è stato dichiarato colpevole da una giuria federale di Manhattan di aver causato “uno dei più audaci e dannosi atti di spionaggio nella storia americana”, secondo l’accusa del procuratore Damian Williams.

Schulte era stato arrestato dopo la rivelazione nel 2017 da parte di Wikileaks di una serie di documenti confidenziali che dettagliavano i metodi segreti dell’agenzia per penetrare nei network informatici di governi stranieri e terroristi. Lo scrive il New York Times.

Il verdetto arriva due anni dopo che una precedente giuria non era riuscita a concordare su otto dei dieci capi di imputazione. Nel precedente processo, Schulte, 33 anni, fu ritenuto colpevole di oltraggio alla corte e di false dichiarazioni all’Fbi. Oggi gli sono state attribuite altre nove imputazioni, compreso la raccolta di informazioni sulla difesa nazionale e la loro trasmissione illegale.

Secondo l’accusa, i reati sono stati commessi da un dipendente così risentito contro la Cia da “rendere noto al pubblico, e quindi ai nostri avversari, alcuni dei nostri strumenti d’intelligence più cruciali”. Schulte si è difeso sostenendo di essere un capro espiatorio dei fallimenti della Cia.

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