Banca cantonale ginevrina, processo in pericolo
Il maxiprocesso contro i responsabili del dissesto della Banca cantonale di Ginevra (BCGE) potrebbe ripartire da zero. Il Tribunale federale (Corte suprema) ha infatti accolto il ricorso dei difensori che chiedevano la sostituzione del presidente della Corte correzionale.
L’Alta corte ha rinviato il caso al Plenum della Corte di giustizia di Ginevra che aveva scartato la richiesta di sostituzione di Jacques Delieutraz, presidente del collegio.
Gli accusati, fra i quali anche l’ex direttore della BCGE Marc Fues, denunciano una violazione della garanzia di un giudizio imparziale. A loro avviso, infatti, la scelta della giuria non è dovuta al caso, ma è stata dettata dalla disponibilità, ciò che ha portato a un numero eccezionalmente alto di funzionari fra i giurati.
Nella sentenza pubblicata oggi, il Tribunale federale sottolinea che non spetta all’Corte suprema stabilire se il presidente Delieutraz ha influenzato il sorteggio della giuria del 25 maggio e se il motivo della ricusazione è pertinente. Inoltre, nemmeno la nuova selezione dell’8 settembre scorso «è di natura a rendere il motivo di ricusazione senza fondamento».
Malgrado le incertezze riguardo alla sostituzione di Jacques Delieutraz, il processo BCGE ha avuto inizio il 4 ottobre e dovrebbe durare fino alla fine di novembre.
Cinque persone, fra cui l’ex direttore generale della BCGE, l’ex presidente della banca Dominique Ducret e l’ex direttore aggiunto René Curti, sono accusate di falsità in documenti e amministrazione infedele aggravata volte a coprire un “buco” stimato in un primo tempo a 5 miliardi di franchi.
Il caso è venuto alla luce nel 2000, quando il canton Ginevra ha dovuto intervenire con due miliardi di franchi per impedire il fallimento della BCGE.
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