
I Medici senza frontiere criticano la strategia dell’Oms

Secondo Medici Senza Frontiere (MSF) le campagne di prevenzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità contro le malattie infettive creano delle false aspettative. Ci vogliono farmaci più efficaci e meno costosi.
“Non è solo con la prevenzione che si combatte l’Aids, la malaria e la tubercolosi nei paesi più poveri. Occorre prima di tutto aumentare le risorse per la ricerca di nuovi farmaci e fare in modo che siano accessibili”. A parlare è James Orbinski, presidente del Consiglio Internazionale di Medici Senza Frontiere che in una conferenza stampa, mercoledì al palazzo dell’Onu di Ginevra, ha attaccato duramente l’organizzazione guidata dalla norvegese Gro Harlem Brundtland.
Le accuse di “non essere abbastanza aggressivi” giungono all’indomani dell’apertura di una conferenza internazionale a Winterthur, in cui si discute il modo di mettere in pratica gli obiettivi stabiliti dal G8 di Okinawa nel luglio scorso. In quella occasione gli otto paesi industrializzati si sono impegnati nell’arco dei prossimi dieci anni a dimezzare i malati di tubercolosi e malaria e a ridurre di un quarto i nuovi casi di sieropositivi.La campagna dell’Oms lanciata a Winterthur, battezzata “Massive Effort” – e che si indirizza alle malattie infettive, responsabili di 5,5 milioni di morti ogni anno nei paesi in via di sviluppo – “si basa su dei presupposti falsi” secondo MSF.
“L’Oms sbaglia di grosso – ha detto Orbinski – quando dice che questi morti possono essere evitati con prodotti a basso costo che sono disponibili oggi. Molte di queste medicine essenziali per curare malaria, tubercolosi e Aids sono troppo costose per i paesi più poveri o semplicemente non esistono”. Le soluzioni caldeggiate dall’agenzia dell’Onu, (per esempio per zanzariere contro la malaria o maggiori fondi per la campagna contro la tubercolosi) sono “utili” solo in una prospettiva di lungo temine, “ma nell’immediato le campagne dell’Oms dovrebbero essere più ambiziose”.
Secondo MSF le multinazionali farmaceutiche seguono soltanto le logiche di profitto: hanno sospeso la produzione di alcuni farmaci, come quelli contro la meningite, perché non creavano abbastanza profitti. Così come hanno interrotto la sperimentazione per nuovi ritrovati contro la malaria e la tubercolosi. Il caso dei farmaci antiretrovirali contro il virus HIV è emblematico: “a quattro mesi dalla decisione di ridurre i prezzi finoall’85 per cento per i paesi dell’Africa non si è fatto nulla perché si devono ancora definire i dettagli di questa operazione”.
Tra il 75 e il 97 oltre 1200 nuovi farmaci sono stati lanciati sul mercato,ma solo 13 sono adatti a curare malattie tropicali. “Questo perché -conclude MSF – il settore privato è più interessato a spendere soldi per la ricerca di nuovi prodotti contro l’obesità o la calvizie piuttosto che medicinali contro le malattie infettive”.
Maria Grazia Coggiola

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