In consultazione la revisione della legge sull’asilo, no all’iniziativa UDC
La nuova regolamentazione sullo Stato terzo è al centro della revisione della legge sull'asilo. Berna ha mandato venerdì in consultazione il progetto e contemporaneamente respinto un'iniziativa popolare dell'UDC.
Entrata in vigore nel 1999, dopo essere stata rivista completamente, la legge sull’asilo verrà sottoposta ad un primo lifting. Discussioni sulla legislazione in materia rifugiati e d’asilo si svolgono attualmente a livello internazionale e anche la Svizzera intende tenere il passo allo sviluppo costante e dinamico in questo settore, ha dichiarato la ministra di giustizia e polizia Ruth Metzler.
La revisione della legge, sulla quale partiti, cantoni e organizzazioni interessate potranno prendere posizione fino al 20 settembre, prevede adeguamenti volti a garantire la compatibilità con le normative dell’Unione europea e ad aumentare l’efficienza della procedura per diminuirne i costi. L’avamprogetto propone il finanziamento delle spese dei cantoni tramite importi forfettari, risparmi nell’assicurazione malattia e la concessione di un diritto di dimore per le persone la cui procedura d’asilo è ancora pendente dopo sei anni senza averne colpa.
Ma il capitolo centrale della revisione riguarda la nuova regolamentazione del principio dello Stato terzo. L’avamprogetto di legge propone di non prendere più in considerazione una domanda d’asilo se la persona in questione ha soggiornato in uno Stato terzo definito sicuro dal Consiglio federale. Per essere designato sicuro uno Stato deve aver ratificato ed effettivamente rispettare sia la Convenzione di Ginevra sui rifugiati sia la Convenzione europea sui diritti dell’uomo. La disponibilità di questi paesi a riprendersi i rifugiati dipenderà dalla credibilità della Svizzera nel dimostrare l’avvenuto soggiorno, ha spiegato la ministra. Una regolamentazione che nella pratica rischia dunque di avere un effetto molto ridotto.
Contemporaneamente il governo ha respinto l’iniziativa popolare dell’UDC denominata “no all’abuso in materia d’asilo”, una proposta che introduce misure molto restrittive, in particolare riguardo alla questione dello Stato terzo. L’iniziativa chiede di non trattare le domande d’asilo di persone che prima del loro arrivo in Svizzera abbiano attraversato un paese sicuro. Essendo tutti i paesi limitrofi paesi sicuri, Berna non dovrebbe entrare in materia nel 97% dei casi. Problemi sorgerebbero poi nell’applicazione, visto che i paesi confinanti non saranno disposti a riprendere i nostri candidati, ha spiegato Ruth Metzler.
Luca Hoderas
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