Inizia il processo per il bimbo ucciso dai pitbull

Tre persone devono rispondere da lunedì a Zurigo della morte del piccolo Süleyman, sbranato da tre pitbull a Oberglatt il primo dicembre del 2005.
Secondo la procuratrice i tre accusati avrebbero potuto impedire la sua morte, se si fossero comportati correttamente.
Il proprietario dei pitbull assieme a due coimputati dovrà rispondere di omicidio colposo e lesioni personali gravi.
Di fronte a loro siederanno anche i genitori di Süleyman e una giovane donna di 26 anni, testimone del dramma e vittima di lesioni post-traumatiche permanenti, che la rendono tuttora incapace di lavorare. L’accusa di lesioni gravi si riferisce a lei. Tutti dovranno rivivere gli ultimi istanti della vita del piccolo Süleyman.
Per il proprietario dei cani, che dal giorno dell’attacco mortale si trova in detenzione preventiva, la procuratrice chiede una condanna a due anni e mezzo di detenzione da scontare.
Per il proprietario dell’abitazione dove si trovavano i pitbull la richiesta di pena è di 14 mesi con la condizionale. Per l’amica del proprietario dei cani, un italiano nato in Svizzera ma senza fissa dimora nella Confederazione, la procuratrice chiede una pena di 16 mesi con la condizionale.
L’attacco feroce
Il calvario del piccolo Süleyman il primo dicembre 2005 tra le 8:35 e le 8:45 è ricostruito nell’atto di accusa, pubblicato il mese scorso.
I tre pitbull in fuga si imbatterono in un primo momento in una giovane madre che accompagnava il figlio di quattro anni al vicino asilo. La reazione terrorizzata della donna, che rimase immobile stringendo dietro a sé il figlioletto, fece probabilmente desistere i cani da un attacco.
Diversa invece fu la reazione dei cani al passaggio del piccolo Süleyman, un bimbo di sei anni di famiglia turca che come ogni mattina si stava recando a piedi all’asilo. Il ragazzino cercò di scappare e i tre pitbull lo attaccarono, azzannandolo prima alle braccia e alle gambe e quindi al volto e al collo.
I cani continuarono a mordere il ragazzino per una decina di minuti, ma secondo gli inquirenti Süleyman morì nel giro di pochi minuti per asfissia e dissanguamento.
Cinque cani in quattro metri quadrati
Quella mattina l’italiano e il proprietario dell’abitazione di Oberglatt decisero di ripulire l’appartamento che era stato imbrattato dagli animali. Per fare ciò costruirono sul terrazzo una gabbia di fortuna di appena 3,75 metri quadrati, realizzata con un grande asse e la rete di un letto, dove rinchiusero i cinque giovani pitbull.
Le pareti della gabbia non erano tuttavia state fissate in modo sicuro ed i cani non ebbero difficoltà a fuggire. Stando all’atto d’accusa i cinque giovani pitbull erano stati portati legalmente in Svizzera nella notte fra il 29 e il 30 novembre 2005 per venderli.
I cani erano stati allevati in condizioni precarie dalla madre 79enne dell’accusato a Latisana, in provincia di Udine. Rinchiusi per dieci mesi in una stanza e senza mai avere avuto alcun contatto con persone o con altri esseri viventi, i cuccioli non erano minimamente socializzati. Secondo la procuratrice i tre imputati dovevano sapere che gli animali, se lasciati incustoditi, rappresentavano un pericolo.
In fuga
La compagna del proprietario dei pitbull era riuscita a riprendere due dei pitbull che erano scappati, ma invece di proseguire la ricerca degli altri tre, che poi uccisero Süleyman, era tornata in casa.
Anche il proprietario dell’appartamento, uno svizzero di 39 anni che aveva acquistato uno dei pitbull, aveva visto scappare i cani, ma non aveva detto nulla, facendo perdere tempo prezioso alla ricerca. Il processo dovrebbe durare fino a giovedì o venerdì.
swissinfo, Ariane Gigon Bormann, Zurigo
traduzione ed adattamento, Raffaella Rossello
Il 1° dicembre 2006, Süleyman, 6 anni, è ucciso da 3 pitbull di 10 mesi, mai socializzati, sfuggiti al proprietario.
I cani minacciano dapprima una giovane madre e il figlioletto di 4 anni. La donna soffre ora di sindrome post-traumatica.
Il proprietario dei cani, un italiano di 42 anni, la sua compagna svizzera di 29 anni e il proprietario svizzero dell’appartamento in cui erano custoditi i cani devono rispondere di omicidio colposo e lesioni gravi.
Rischiano tra 14 e 30 mesi di prigione (con la condizionale per i coimputati).
Il processo dovrebbe durare 4 o 5 giorni.
Nel 2000 una donna era annegata a Zurigo cercando di scappare da un dobermann.
La morte del piccolo Süleyman ha rilanciato in tutta la Svizzera il dibattito sui cani considerati pericolosi.
Una petizione del popolare quotidiano svizzerotedesco “Blick” ha raccolto 175’000 firme per il bando dei pittbull.
Dopo aver ritirato un primo progetto di divieto di certe razze, il governo ha adottato un’ordinanza che introduce l’obbligo di segnalare alle autorità cantonali tutti morsi e i comportamenti pericolosi di cani. La misura è in vigore da inizio maggio e fino alla metà di ottobre le segnalazioni sono state 1700.
Alcuni cantoni hanno adottato misure più severe contro certe razze. Tra questi, Friborgo, Basilea, Zurigo, Lucerna, Turgovia e Ginevra.
Un’apposita commissione parlamentare vorrebbe però una soluzione a livello federale.

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