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La SSR chiede un aumento del canone del 5%

Per la SSR-SRG, la politica sociale non deve confondersi con quella dei media Keystone

L'aumento compenserà le perdite dovute all'esonero dal canone per anziani e invalidi. Criticato, intanto, il progetto del governo per la legge radio-TV.

La SRG SSR idée suisse vuole chiedere al Consiglio federale un aumento del canone del 5 % a partire dal 1. gennaio 2003, come pure «provvedimenti compensativi nella legislazione sulla socialità». La SSR si lamenta infatti di perdere fino a 50 milioni di franchi all’anno per l’esonero dal canone dei beneficiari di rendite AVS/AI che ricevono prestazioni complementari.

Un aumento del 5 % corrisponderebbe a 65 centesimi in più al mese per la radio e a 1.10 franchi per la televisione, indica la SSR in una nota. Il comunicato precisa che la proposta sarà esaminata il 3 dicembre dal Consiglio centrale, organo supremo della SSR, dopo di che la decisione spetterà al Consiglio federale previa consultazione del sorvegliante dei prezzi.

La società radiotelevisiva ricorda che in virtù di una sentenza del Tribunale federale, il governo ha deciso, lo scorso 27 giugno, di esonerare dalle tasse di ricezione i titolari di rendite AVS/AI al beneficio di prestazioni complementari. Secondo i suoi calcoli, il provvedimento ha annullato di fatto l’aumento del canone del 5,3 % varato dall’esecutivo federale il 1 gennaio 2000.

La SSR dice di comprendere la decisione del governo ma ritiene nondimeno che la politica sociale debba essere «staccata nettamente dalla politica dei media». Chiede dunque che a medio termine vi sia «una compensazione di questo disavanzo attraverso modifiche legislative in materia di socialità».

La SSR lamenta un «forte rallentamento» degli introiti pubblicitari e un andamento del numero di abbonati «al di sotto delle aspettative». In queste circostanze, conclude, essa «non può rispondere da sola alle perdite dovute all’esonero del canone».

Criticato il progetto di nuova legge

Intanto, il Consiglio federale ha fatto sapere che modificherà il suo controverso progetto di revisione della legge sulla radio e la televisione. Le emittenti private dovranno continuare a ricevere una parte del canone.

Il governo presenterà probabilmente la sua nuova versione l’estate prossima. Entro quella data, il dipartimento di Moritz Leuenberger esaminerà i 206 pareri formulati durante la consultazione. L’idea di base del progetto sarà mantenuta: garantire un servizio pubblico di «alta qualità» attraverso la SSR e allentare la regolamentazione per le emittenti private.

Dato che il mercato le per radio e le televisioni è allentato, non occorre attendersi modifiche rivoluzionarie, ha spiegato oggi Martin Dumermuth dell’Ufficio federale delle comunicazioni. Tuttavia numerosi aspetti saranno ridiscussi.

Suddivisione del canone

I media locali dovrebbero continuare a beneficiare di una parte del canone. L’idea di riservare quest’ultimo, pari a un miliardo di franchi, esclusivamente alla SSR ha provocato un’ondata di proteste. Dal canto suo, la SSR si è lamentata per il divieto di sponsorizzare trasmissioni.

I media privati, sostenuti dal PLR e dall’UDC, rivendicano ancora maggiore libertà, segnatamente l’autorizzazione di diffondere pubblictà per le bevande alcoliche. L’idea ha già compiuto numerosi passi in parlamento. Tuttavia – ha aggiunto Dumermuth – è lungi dal raccogliere l’unanimità.

Commentando la scomparsa di TV3 e Tele 24, il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger aveva sottolineato mercoledì che una liberalizzazione delle regole sulla pubblicità non avrebbe salvato le due reti televisive private svizzero-tedesche. La nuova legge sulla radio e la televisione non dovrebbe entrare in vigore prima del 2004

swissinfo e agenzie

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