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Processo Swissair: Mario Corti dice di non aver mentito

Mario Corti ha approfittato della sua seconda deposizione per regolare un po' di conti Keystone

L'ultimo presidente e Ceo di SAirGroup, Mario Corti, ha contestato martedì l'accusa di aver mentito agli azionisti dopo la sua entrata in funzione nella primavera del 2001.

Corti ha approfittato della sua seconda deposizione per puntare il dito contro altri responsabili della vicenda.

Convocato in aula per la seconda giornata consecutiva, Mario Corti ha parlato dei crediti non concessi dalle banche a Swissair, già in gravi difficoltà nel 2001.

Poco prima di assumere la direzione del gruppo, Mario Corti aveva ricevuto promesse dal numero uno di UBS, Marcel Ospel, che la banca avrebbe appoggiato finanziariamente la compagnia aerea di bandiera.

“Se avessi saputo che non avrebbe mantenuto la parola data, anch’io avrei agito diversamente”, ha dichiarato Mario Corti.

Corti è stato interrogato anche sulla linea di credito di un miliardo che SAirGroup aveva tentato di ottenere nel 2001 da un consorzio di tre grandi banche. Perché l’UBS non faceva parte di questo consorzio? Proprio perché a metà marzo, ha risposto Corti, aveva avuto assicurazioni verbali da parte di Ospel che la sua banca avrebbe sostenuto finanziariamente l’aviolinea.

“Ho detto tutto”

Secondo l’accusa, durante un’assemblea generale che si tenne il 25 aprile 2001 in presenza dell’ex direttore delle finanze Georges Schorderet, Mario Corti dette agli azionisti l’impressione che la liquidità del gruppo era garantita dal credito di un miliardo di franchi concesso da Citygroup, Credit Suisse First Boston e Deutsche Bank. Credito che in realtà non si realizzò mai.

“Ho detto tutto quello che sapevo”, ha dichiarato in proposito Corti, precisando che un accordo con le banche era stato raggiunto, senza avere però conoscenza delle condizioni dettagliate per l’ottenimento del credito.

“Non l’ho fatto per tranquillizzare o peggio ancora per imbrogliare gli azionisti. Per me, in quel momento era chiaro che non avremmo incontrato difficoltà e che nei mesi successivi saremmo stati in grado di raggiungere un accordo con le banche”, ha dichiarato al giudice.

Nei giorni precedenti il grounding di Swissair, Corti entrò poi in rotta di collisione con Marcel Ospel per i crediti non concessi.

Girotondo di poltrone

L’ultimo presidente di SAirGroup si è anche espresso sul girotondo di poltrone in seno alla dirigenza del gruppo.

Ad esempio Moritz Suter, fondatore della compagnia Crossair, assunse la competenza delle attività aeree del gruppo solo per un mese, prima di dare improvvisamente le proprie dimissioni.

All’epoca, Suter aveva spiegato la sua partenza con la mancanza di competenze concessegli dal presidente in carica prima di Corti, Eric Honegger. “Oggi sappiamo che Suter ha abbandonato il suo mandato su raccomandazione esplicita del proprio avvocato”, ha dichiarato Corti in aula. L’episosio non fece altro che accentuare la crisi del gruppo.

swissinfo e agenzie

Il processo ha luogo dal 16 gennaio al 9 marzo presso il Tribunale distrettuale di Bülach (canton Zurigo).

Il Tribunale si riunisce nella sala multiuso della cittadina alle porte di Zurigo che può ospitare fino a 1500 persone. I dibattimenti sono pubblici.

Gli interrogatori dei 19 imputati devono essere realizzati entro il 5 febbraio. A partire dal 15 febbraio seguono la requisitoria della procura pubblica e le difese degli avvocati.

Gli inquirenti hanno lavorato quattro anni e mezzo prima di presentare la prima versione dell’atto d’accusa nella primavera 2006. Sono state interrogate 300 persone ed effettuate 20 perquisizioni.

I documenti consegnati al tribunale sono riuniti in 4150 classificatori che messi uno vicino all’altro raggiungono una lunghezza di 270 metri.

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