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Abito “Tassiamo i ricchi” di Ocasio Cortez scatena polemiche

Il vestito indossato da Alexandria Ocasio-Cortez al Met Gala ha provocato una marea di commenti critici KEYSTONE/EPA/JUSTIN LANE sda-ats

(Keystone-ATS) L’abito con la scritta “tassate i ricchi” indossato da Alexandria Ocasio Cortez lunedì sera al Gala del Met ha suscitato scalpore e polemiche sui media di mezzo mondo.

Prevedibili, in patria, le critiche della destra Usa, guidate dal figlio dell’ex presidente Donald Trump Don Jr. secondo cui la parlamentare democratica è molto incoerente poiché manda quel messaggio “mentre se la spassa con un gruppo di ricche élite di sinistra”. Più sorprendenti però gli strali arrivati da sinistra.

Un coro di progressisti e auto-definitisi socialisti delusi ha accolto le immagini della “pasionaria” liberal sul red carpet dell’evento considerato l’equivalente degli Oscar per l’industria della moda. Ha trasformato il messaggio in una caricatura, si è detto. “Da lei la gente si aspettava di piu'”, ha commentato Briahna Gray, ex portavoce della campagna 2020 di Bernie Sanders: “Vederla gomito a gomito con ricconi e celebrità ha dato fastidio a molti di sinistra”.

AOC, come viene soprannominata, era stata invitata al gala del Met per la prima volta nel 2019 dopo la vittoria a sorpresa sul deputato Dem uscente Joe Crowley. Lunedì era seduta al tavolo della direttrice di Vogue Anna Wintour, da anni l’organizzatrice della serata.

L’ingresso al gala, rigorosamente a invito, non è a buon mercato: 35 mila dollari o da 200 a 300 mila dollari a tavolo per gli ospiti paganti. Molti politici locali sono però invitati come “ospiti del museo”. Tra questi il sindaco Bill de Blasio che si è fatto vedere per la prima volta e la deputata Carolyn Maloney che rappresenta il distretto di Manhattan dove hanno sede molte aziende di moda.

Non tutti hanno sparato a zero su AOC. In difesa della deputata si è schierata la candidata a sindaco Maya Wiley: “Si trasforma tutto in una gara a chi è più puro, ma la politica non è purezza. Auto-identificarsi come socialista democratica non significa odiare o evitare i ricchi che partecipano”.

Anche la Ocasio Cortez ha detto la sua: “Io e il mio corpo siamo sempre stati instancabilmente attaccati da ogni angolo della politica da quando ho vinto le elezioni”, ha scritto su Instagram: “Non ci si accorge che abbiamo permesso una conversazione sul tassare i ricchi davanti alla stessa gente che rema contro, infrangendo il ‘quarto muro’ (termine preso dal gergo del teatro, quando l’attore smette di recitare e si rivolge direttamente al pubblico) dell’eccesso e dello spettacolo”. Intanto sul sito di AOC è già disponibile il merchandising: una t-shirt “Tax the Riches” è in vendita per 27 dollari e la felpa per 58. Tutti fondi da destinare alla campagna della parlamentare.

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