Aids: la Svizzera uno dei paesi più colpiti in Europa occidentale
(Keystone-ATS) Domani si celebra la Giornata mondiale contro l’Aids. La Svizzera è uno dei paesi d’Europa occidentale più colpiti dal virus.
L’infezione da HIV ormai non è più sinonimo di minaccia mortale, le persone sieropositive possono avere una vita sessuale sessuale felice e diventare genitori praticamente senza problemi. Ma non per questo può essere minimizzata: si tratta di una grave malattia cronica, che richiede un trattamento complesso e influisce su tutti gli aspetti della vita, mette in guardia l’Aiuto Aids Svizzero (AAS).
Ancora oggi questa malattia è oggetto di stigmatizzazione. Partner, amici e conoscenti spesso si allontanano appena vengono a conoscenza della sieropositività “e siamo purtroppo ancora lontani da una normalizzazione”, precisa l’associazione che raggruppa otto centri regionali di coordinamento e 40 organizzazioni.
L’ASS deplora inoltre il fatto che le persone sieropositive continuano a essere vittime di licenziamenti abusivi, mobbing sul posto di lavoro ed esclusione dall’assicurazione. Anche i viaggi all’estero possono risultare a volte difficoltosi.
La Svizzera è uno dei paesi d’Europa occidentale più colpiti dal virus. I sieropositivi sono circa 25’000 e ogni anno circa 600 persone contraggono l’HIV. Lo scorso anno i cantoni che hanno registrato il maggior numero di test positivi sono Zurigo (133), Vaud (58), Ginevra (53) e Berna (52). Stando alle cifre dell’Ufficio federale della sanità pubblica, il tasso più alto di infezione si registra a Ginevra (11,3 ogni 100’000 abitanti), seguito da Zurigo (9,3) e Basilea Città (9,0).
Nel mondo ben 37 milioni di persone convivono con il virus. Globalmente i nuovi casi sono diminuiti del 35% dall’anno 2000, ma continuano ad aumentare in Europa orientale, Medio Oriente, Africa del Nord e Asia centrale.
La speranza di vita dei sieropositivi continua a crescere grazie ai progressi delle scienza. In Europa oggi sono disponibili oltre 25 sostanze attive anti-HIV altamente efficaci. A partire dagli anni ’90 e dall’introduzione di terapie anti-HIV efficaci la malattia è diventata sempre più controllabile e in Svizzera il numero complessivo dei decessi è calato e riguarda meno di 10 casi l’anno. Nelle regioni più povere del mondo però l’Aids continua a essere un’epidemia incontrollata.