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Antitrust Ue: Facebook ha mentito su Whatsapp, rischio multa

Facebook avrebbe violato le regole fornendo all'Antitrust dell'Ue informazioni fuorvianti, al momento della valutazione della fusione con Whatsapp, sui legami tra gli account dei due sistemi di comunicazione. KEYSTONE/EPA FILE/ANDREW GOMBERT sda-ats

(Keystone-ATS) Facebook ha violato le regole fornendo all’Antitrust dell’Ue informazioni fuorvianti, al momento della valutazione della fusione con Whatsapp, sui legami tra gli account dei due sistemi di comunicazione.

È l’accusa che rivolge la Commissione europea alla società americana, che se confermata potrebbe portare a una multa a Facebook sino all’1% del suo fatturato globale. La società di Zuckerberg ha tempo sino al 31 gennaio per rispondere a Bruxelles.

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La Commissione europea ha inviato a Facebook una dichiarazione di obiezioni accusando la società di avere fornito “informazioni scorrette o fuorvianti durante l’indagine del 2014” dell’Antritrust sull’acquisizione di Whatsapp.

Bruxelles aveva chiesto informazioni sulla possibilità che si prospettava così di collegare gli account Facebook con quelli Whatsapp, ma Facebook aveva risposto che non sarebbe stata in grado di stabilire un collegamento automatico affidabile tra gli account degli utenti delle due società.

Nonostante quanto dichiarato dalla società di Zuckerberg, però, la possibilità tecnica di collegare automaticamente gli ID di Facebook con quelli Whatsapp esisteva già nel 2014, e non solo a partire dall’agosto 2016 quando quest’ultima ha aggiornato le condizioni d’uso e della privacy.

Di conseguenza Bruxelles è preoccupata che “Facebook, intenzionalmente o con negligenza, abbia fornito informazioni scritte o fuorvianti alla Commissione, in violazione dei suoi obblighi sotto il regolamento Ue sulle fusioni”.

“Le società sono obbligate a dare alla Commissione informazioni accurate durante le inchieste sulle fusioni, e devono prendere questo obbligo in modo serio” in quanto “la nostra revisione puntuale ed efficace delle fusioni dipende dall’accuratezza delle informazioni fornite dalle società coinvolte”, ha avvertito la commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager, “ora Facebook ha l’opportunità di rispondere”.

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