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Arp e le avanguardie europee alla Casa Rusca di Locarno

Un particolare del quadro di Paul Klee dal titolo "Wohin? Junger Garten" dipinto nel 1920. Casa Rusca di Locarno

Nuova interessante mostra alla pinacoteca Casa Rusca di Piazza Sant'Antonio a Locarno. Fino al prossimo 12 agosto, con orario continuato dalle 10 alle 17 tutti i giorni ad eccezione del lunedì, nelle sale espositive vengono presentati al pubblico i lavori di Jean Arp e delle avanguardie europee posseduti dalla Città di Locarno nell'ambito delle proprie collezioni.

L’indagine all’interno delle collezioni della Città di Locarno, iniziato lo scorso anno con la mostra Figure a confronto, prosegue ora con questa interessante rassegna curata da Luigi Cavadini, che punta a ricostruire il cammino percorso dalle avanguardie europee, soffermandosi in particolare sulle esperienze che hanno avviato l’arte fuori dalla realtà di percezione immediata e quindi verso l’astrazione.

Il fulcro della rassegna è costituito dall’opera di Jean Arp, nato a Strasburgo nel 1886 e morto a Basilea nel 1966, presente in modo consistente nelle collezioni della Città di Locarno grazie alla donazione fatta dall’artista e della sua consorte Marguerite Hagenbach nel 1965.

L’esposizione si sviluppa su tre percorsi in apparenza contrastanti, tra geometria, casualità (si pensi ai papiers déchirés e alle opere da essi derivate) e forme di carattere organico, forme, queste ultime, che non dimenticano né imitano la natura, ma ne recepiscono (interpretandole in novità) le forze vitali. Così i rilievi e le sculture a tutto tondo possono quasi sempre essere considerate forme in divenire, salde nella materia che le compone, ma vibranti per quella vitalità interna che le caratterizza. L’insieme delle opere di Arp proposte nella mostra costituiscono un cospicuo documento della sua attività, comprendendo sculture, rilievi e découpage databili tra il 1938 ed il 1966.

Il percorso attraverso le avanguardie si sviluppa poi ampiamente lungo quasi tutto il secolo, partendo dalle proposte maturate presso il Bauhaus e nei gruppi parigini “Cercle et Carrè” e “Abstraction-Création” e giungendo, con alcuni assaggi di dadaismo e surrealismo, al concretismo svizzero e alle varie declinazioni dell’informale, in un’ottica particolarmente vasta, che tiene conto di quanto è avvenuto nelle varie parti d’Europa.

Diversificati ed estremamente interessanti sono gli “assaggi” della produzione di artisti attivi nei movimenti più stimolanti del secolo: in evidenza, fra gli altri, con lavori significativi, Paul Klee, Max Ernst, Francis Picabia, Arthur Segal, Willi Baumeister, Julius Bissier, Alexander Calder, Alexej von Jawlensky, Meret Oppenheim, Piero Dorazio, Italo Valenti, Gerard Schneider, Walter Helbig e altri ancora.

In particolare evidenza si pongono, inoltre, le esperienze di matrice geometrica che prendono le mosse dai lavori di Sophie Taeuber Arp, Theo Van Doesburg, Sonia Delaunay, Friedrich Vordemberge-Gildewart e Kurt Schwitters per poi svilupparsi nel tempo attraverso la ricerca di maestri come Max Bill, Josef Albers, Alberto Magnelli, Fritz Glarner, Jean Gorin, Camille Graeser, Johannes Itten, Richard Paul Lohse, Hans Richter, Aurelie Nemours e Victor Vasarely.

L’esposizione è accompagnata dal volume “Arp e le avanguardie nelle Collezioni della Città di Locarno”, da cui la mostra prende spunto (edizione Città di Locarno, 2000), volume che è stato curato da Pierre Casé e che raccoglie le opere d’avanguardia delle Collezioni ed è introdotto dai testi di Casé, Harriet Watts, Riccardo Prina e Pietro Bellasi.

swissinfo e agenzie

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