Boom immobiliare volge al termine, investimenti meno attraenti
(Keystone-ATS) Il boom immobiliare volge al termine in Svizzera.
L’aumento dei tassi di interesse, il calo dei mercati finanziari e l’indebolimento dell’economia renderanno probabilmente meno attraenti gli investimenti nel mattone, emerge da un’analisi pubblicata oggi da IAZI, una società di consulenza del settore. Il mercato degli stabili residenziali privati rimane comunque ancora in condizioni leggermente migliori.
Secondo gli specialisti di IAZI gli investitori immobiliari devono ripensare la loro strategia: sulla scia della progressione dei tassi le obbligazioni federali rappresentano di nuovo un’alternativa: i titoli a 10 anni della Confederazione sono tornati a rendere più dell’1% netto. “I tempi dell’emergenza investimenti sono definitivamente finiti”, si legge nel documento.
Secondo IAZI l’andamento dei prezzi dimostra che gli immobili da investimento stanno perdendo la loro attrattiva. A scongiurare un calo rimangono attualmente ancora fattori quali il previsto aumento del tasso ipotecario di riferimento, che – insieme all’aumento dell’inflazione – consente un adeguamento dei canoni di locazione. Inoltre l’elevata immigrazione, il calo dell’attività edilizia e i bassi tassi di sfitto sostengono il mercato.
Ciononostante potrebbe verificarsi una correzione dei prezzi, mettono in guardia gli esperti dell’impresa di consulenza. Questo perché i fondi pensione non possono investire più del 30% del loro patrimonio totale in immobili. Se le azioni e le obbligazioni perdono fortemente valore – come è il caso nell’anno in corso – la quota immobiliare sale oltre il limite. Secondo uno studio bancario, questo si sta attualmente verificando in circa un quarto degli istituti di previdenza: pertanto potrebbero esserci vendite per rientrare nella quota.
La situazione appare per contro più rallegrante sul mercato dell’alloggio privato. In questo ambito la pandemia ha innescato un boom, soprattutto per le case unifamiliari; ma anche le case in affitto nelle regioni montane sono state molto richieste. Per quanto riguarda gli appartamenti in proprietà potrebbe verificarsi una leggera correzione dei prezzi a partire dal quarto trimestre; le case unifamiliari, invece, hanno la probabilità di svilupparsi in modo stabile.
L’inversione di tendenza dei tassi di interesse ha reso comunque la situazione più difficile per i potenziali acquirenti. Le ipoteche fisse a 10 anni costano oltre il 3%, molto più che all’inizio dell’anno. Ed è probabile che i tassi di interesse salgano ancora. Molti proprietari di case ne risentirebbero se dovessero rinnovare i loro mutui con tassi di interesse più elevati.
La progressione dei tassi ha avuto un altro effetto importante: nella maggior parte dei comuni affittare un appartamento è diventato più conveniente che acquistarlo. Questo è il caso soprattutto per i centri di Zurigo e Basilea, per la zona del Lemano, nonché per le regioni turistiche di Grigioni e Ticino. E vale anche se le pigioni stanno diventando a loro volta più onerose.