Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,46%
(Keystone-ATS) La borsa svizzera chiude la seduta di metà settimana in ribasso. L’indice dei valori guida SMI ha terminato a 12’320,10 punti, in flessione dello 0,46% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,74%, attestandosi a 15’673,77 punti.
A orientare negativamente i corsi sono stati soprattutto i timori di una stretta monetaria da parte della Federal Reserve. Ieri Lael Brainard, membro del consiglio dei governatori della banca centrale americana, ha detto che l’inflazione è troppo alta e ha promesso una politica aggressiva per combatterla.
La prospettiva di una riduzione dell’enorme liquidità che ha favorito negli ultimi anni i mercati mette in apprensione gli investitori, già alle prese con le incognite relative alla prossima tornata di sanzioni dei paesi occidentali contro la Russia. Ulteriori indicazioni potrebbero provenire dai verbali dell’ultima seduta della Fed, che saranno pubblicati in serata. Anche la pandemia è tornata a farsi viva, con un aumento dei contagi in Cina che, a detta degli esperti, potrebbe avere conseguenze pesanti per l’intera congiuntura globale.
In un quadro generale così fosco non stupiscono le vendite sui valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-2,19% a 29,47 franchi), Holcim (-2,74% a 42,94 franchi), Sika (-3,10% a 306,20 franchi) e Geberit (-2,61% a 553,20 franchi). Ha assunto quasi le dimensioni del crollo l’arretramento di Richemont (-5,72% a 115,35 franchi), ma il nervosismo è stato palpabile anche nel comparto tecnologico, con Logitech (-3,87% a 66,58 franchi) sotto pressione.
La seduta si è rivelata da dimenticare per i bancari UBS (-2,12% a 17,31 franchi) e Credit Suisse (-1,91% a 7,19 franchi), come pure per Partners Group (-4,65% a 1118,50 franchi). Poco mossi si sono per contro rivelati gli assicurativi Swiss Life (+0,20% a 604,80 franchi), Swiss Re (-0,02% a 87,50 franchi) e Zurich (+0,15% a 454,20 franchi).
In una giornata che non era decisamente da tigrotti di Mompracem gli operatori hanno cercato rifugio in valori difensivi quali i farmaceutici Roche (+1,41% a 390,65 franchi) e Novartis (+2,38% a 84,03 franchi). Anche Swisscom (+1,23% a 544,60 franchi) ha approfittato dalla paura generalizzata, mentre meno ispirata si è rivelata Nestlé (-0,95% a 122,40 franchi).
Nel mercato allargato Sulzer (+0,26% a 76,40 franchi) ha fornito cifre incoraggianti riguardo alle nuove commesse nel primo trimestre, mentre Huber+Suhner (+7,06% a 92,50 franchi) ha approfittato di una raccomandazione di UBS. AMS Osram (-8,79% a 12,35 franchi) ha invece subito l’impatto della giornata degli investitori di ieri, che ha spinto molti analisti ad abbassare gli obiettivi di corso.