Borsa svizzera vira in positivo
(Keystone-ATS) La Borsa svizzera vira in positivo con l’indice SMI dei principali titoli che a due ore dalla chiusura segna un progresso dello 0,18% a 8’267,98 punti, mentre l’indice complessivo SPI sale dello 0,16% quota 8’528,52.
Sui mercati pesa sempre il crollo del prezzo del petrolio, sceso stamattina a New York sotto la soglia dei 30 dollari al barile, per poi recuperare leggermente terreno.
Stamane i mercati asiatici hanno reagito con nervosismo per le apprensioni di una nuova fuga degli investitori dall’area. Shanghai in particolare ha fatto uno scivolone del 6,42%, a nuovi minimi da 13 mesi. Male anche Tokyo, con l’indice Nikkei che è arretrato del 2,75%.
Vi è intanto attesa per le decisioni della Fed americana, che si riunisce oggi e domani per valutare i prossimi passi di normalizzazione monetaria. Secondo gli esperti i tassi Usa, rialzati a dicembre per la prima volta da dieci anni, verranno lasciati fermi (attualmente sono tra lo 0,25% e lo 0,50%), mentre è probabile una nuova stretta “soft” a marzo.
Sulla piazza zurighese l’andamento delle blue chip è contrastato. In decisa progressione, nel segmento del lusso, risulta Swatch Group, che allunga il passo dell’1,98%. Oggi è stato reso noto che le esportazioni di orologi nel 2015 sono calate del 3,3%, un dato in linea con le attese degli analisti. Positiva anche la concorrente Richemont (+0,16%).
Tra i pesi massimi difensivi il colosso dell’alimentare Nestlé sale dello 0,21%: bene, tra i farmaceutici, anche Novartis (+0,84%), mentre Roche scivola all’indietro dello 0,34%. Appaiono deboli i bancari: Credit Suisse cede lo 0,57%, Ubs lo 0,73% e Julius Bär l’1,12%.
Senza una chiara direzione i valori più sensibili ai cicli congiunturali: di segno più ABB (+1,44%) e Geberit (+1,41%), che approfitta di una raccomandazione favorevole di Credit Suisse. Flette invece LafargeHolcim (-0,71%), da tempo sotto pressione.