Caduta libera Bitcoin, allarme Usa su truffe

(Keystone-ATS) Il Bitcoin in caduta libera. La criptovaluta crolla sotto i 6.000 dollari sui timori di regole più stringenti, bruciando 500 miliardi di dollari di capitalizzazione dagli inizi di gennaio.
“Preoccupa che sia usato come un investimento”, afferma Steve Mnuchin, il segretario al Tesoro americano, aprendo la strada a nuove norme sulle valute digitali per mettere al riparo i risparmiatori da possibili truffe.
Il tonfo rischia di mettere in pericolo la sopravvivenza dei ‘miner’, coloro che creano i Bitcoin risolvendo complicati calcoli necessari per validare le transazioni tramite potenti supercomputer che richiedono un enorme ammontare di corrente elettrica. E senza miner a rischio, secondo alcuni, è il mercato delle criptovalute stesso: con il Bitcoin a 6.000 dollari per più di due settimane solo i miner che hanno accesso a elettricità a basso prezzo, sui 6 centesimi a kilowatt per ora, potranno sopravvivere. Gli altri saranno costretti ad abbandonare il mercato vendendo tutti i guadagni andare in fumo.
Il Bitcoin è “l’insieme di una bolla, di una truffa stile schema Ponzi e un disastro ambientale” condanna Agustin Carstens, il direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali. E i timori di truffe è reale: Kodak ha messo in guardia sul fatto che truffatori tramite siti finti e account Facebook stanno promuovendo e addirittura vendendo KODAKCoin, la criptovaluta foto-centrica per dare più potere ai fotografi e alle agenzie nella gestione dei diritti sulle immagini. Kodak ha posticipato l’initial coin offering di KODAKCoin, attesa la scorsa settimana, per verificare lo status dei potenziali investitori dopo che in più di 40.000 hanno espresso interesse per la raccolta fondi.
Diverse aziende legate alle criptovalute sono una “frode”, dice davanti al Congresso il presidente della Commodity e Futures Trading Commission, Christopher Giancarlo, mettendo in evidenza come il mercato del Bitcoin e delle sue sorelle richiede un nuovo approccio alle regole da parte delle autorità. Negli Stati Uniti – rincara la dose il presidente della Sec, Jay Clayton – serve un maggior coordinamento fra le autorità di regolamentazione, alle quali vanno concessi più poteri sul settore. Per ora comunque il mercato è limitato, così come sono limitati – aggiunge – i rischi di sistema che il Bitcoin può causare.
A preoccupare gli investitori è il fatto che il Bitcion abbia perso il 65% del suo valore nelle ultime settimane, così come le altre cripotvalute che si sono mosse al ribasso seguendo la ‘sorella più grande’ e muovendosi quindi come una singola classe di attivi. “L’elevata correlazione fra le differenti criptovalute mi preoccupa”, afferma Steve Strogin di Goldman Sachs, intravedendo la possibilità di un consolidamento del mercato delle valute digitali: quelle che non incontreranno più il favore del mercato crolleranno e spariranno, lasciando gli investitori a mani vuote.