Camere: piazza economica e iniziativa 10 milioni
Incomincia oggi pomeriggio l'ultima settimana della sessione invernale delle Camere federali. Al Consiglio nazionale (14.30-open end), dopo l'Ora delle domande i deputati tratteranno la modifica della Legge militare (divergenze).
(Keystone-ATS) In seguito, dovranno limare le differenze con gli Stati per quanto attiene al preventivo 2026. Il programma prevede anche una sessione straordinaria con tutta una serie di mozioni che si propongono di rafforzare la piazza economica elvetica e il potere d’acquisto della popolazione.
Potere d’acquisto e piazza economica
Fra gli atti presentati figura una mozione che vorrebbe concedere la deduzione integrale dei premi malattia dall’Imposta federale diretta oppure l’introduzione di un tetto massimo di collaboratori a tempo pieno nell’amministrazione federale.
Alcune mozioni si propongono di rafforzare la Svizzera come polo industriale e di ricerca e di ridurre i costi della regolamentazione a vantaggio delle piccole e medie imprese.
Export armi e Ruag
In coda a questi interventi, il plenum è chiamato ad esaminare tutta una serie di iniziative parlamentari, fra cui un testo della sinistra che vorrebbe vietare l’export di armi e promuovere una politica di pace. Due iniziative si prefiggono invece di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ultime vicende poco edificanti che hanno coinvolto la Ruag.
Come indicato, la seduta è open-end, ossia si discuterà ad oltranza finché non verranno trattati tutti gli argomenti, a meno che il presidente della Camera decida altrimenti.
Rimborso cure mediche all’estero?
La seduta del Consiglio degli Stati si presenta meno carica di temi (15.15-20.00), ma non per questo meno avvincenti. Dopo aver sbrigato alcun interpellanze, i “senatori” entreranno nel vivo dei lavori con alcune mozioni di competenza del Dipartimento federale dell’Interno: in particolare, un atto parlamentare auspica l’avvio di un progetto pilota per la remunerazione delle prestazioni mediche fornite nei paesi confinanti.
Non più di 10 milioni?
Il pezzo forte della giornata è previsto in coda al programma: l’iniziativa per la sostenibilità dell’UDC o “No a una Svizzera da dieci milioni!”, già respinta dal Nazionale. La commissione preparatoria degli Stati raccomanda di fare lo stesso, senza contrapporre al testo democentrista alcun controprogetto. La decisione di respingere il testo, che esige un controllo rigoroso dell’immigrazione, è stata presa con 8 voti a 3 e 2 astenuti. Quella di non entrare in materia su due proposte di controprogetto diretto è giunta rispettivamente con 8 voti a 5 e 9 voti a 4.
Per la commissione, l’iniziativa popolare è inappropriata e comprometterebbe seriamente la prosperità e gli impegni internazionali della Svizzera”. L’accettazione dell’iniziativa avrebbe come conseguenza di mettere a repentaglio la via bilaterale con l’UE, viene precisato. La commissione reputa invece che gli accordi bilaterali siano importanti per il benessere della Svizzera. Oltre a ciò, occorre considerare l’attuale carenza di manodopera specializzata e il fatto che la popolazione attiva nella Confederazione sta diminuendo.
L’iniziativa
Secondo l’iniziativa, la popolazione residente permanente in Svizzera non deve superare i dieci milioni di persone entro il 2050. Dovrebbero essere adottate misure non appena la popolazione supera i 9,5 milioni.
Secondo l’Ufficio federale di statistica, la popolazione residente in Svizzera potrebbe passare da 9 milioni di abitanti alla fine del 2024 a 10,5 milioni nel 2055; tale aumento sarebbe dovuto principalmente alle migrazioni.