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Cinema: è morto il regista francese Bertrand Tavernier

Bertrand Tavernier (foto d'archivio) KEYSTONE/AP/ANDREW MEDICHINI sda-ats

(Keystone-ATS) Il regista, sceneggiatore e produttore francese Bertrand Tavernier è morto oggi all’età di 79 anni a Sainte-Maxime nel Var (F). La notizia è stata data della moglie e dai figli sui social network.

Figlio del poeta René Tavernier, appassionato di cinema fin da piccolo, Tavernier abbandona gli studi di legge per diventare critico cinematografico.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Scrive per il ‘Positif’ e i ‘Cahiers du Cinéma’ e inoltre firma diversi libri, alcuni dei quali sul cinema americano. Inizia a dirigere realizzando alcuni sketches per poi esordire nel 1973 con “L’orologiaio di Saint Paul” (L’horologier de Saint-Paul, 1973) – Orso d’argento al Festival di Berlino 1974 – che ha come protagonista l’attore Philip Noiret, che diventerà uno dei collaboratori preferiti del regista.

Dopo aver girato “Che la festa cominci” (Que la fête commence…, 1974) – due César: miglior regia e miglior sceneggiatura – e “Il giudice e l’assassino” (Le juge et l’assassin, 1975) – César per la miglior sceneggiatura – si prende un periodo di pausa per poi tornare a dirigere nel 1980 “La morte in diretta” (La mort en direct), candidato all’Orso d’oro al Festival di Berlino.

Nel 1984 ha un grande successo di critica presentando a Cannes “Una domenica in campagna” (Une dimanche à la campagne) – miglior regia a Cannes e due César: miglior regia e miglior sceneggiatura.

Con “Round midnight – A mezzanotte circa” – Nastro d’argento come regista del miglior film straniero – ottiene un grande successo internazionale. Nel 1995 suscita molte polemiche la sua vittoria dell’Orso d’oro al Festival del Cinema di Berlino con “L’esca” (L’appât). Nel 1996 dirige “Capitan Conan”- César come miglior regista – seguito della sua saga sulla Prima Guerra Mondiale “La vita e nient’altro” (La vie et rien d’autre, 1989).

Nel 1997 realizza un documentario su un complesso di case popolari alla periferia di Parigi: “De l’autre côté du périph”. Fra gli altri suoi documentari si annovera un ritratto dello scrittore Philippe Soupault, un viaggio nelle tradizioni musicali del sud degli Usa (“Mississippi Blues”) e uno sguardo alla sua città natale “Lyon, regard intérieur”.

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