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Cst: legge cartelli, accelerare iter sanzioni

(Keystone-ATS) La lotta ai cartelli dovrebbe essere rafforzata. Lo ha deciso oggi la Camera dei cantoni che ha approvato le misure proposte dal Consiglio federale nella legge apposita, precisandone la portata. L’iter in vista di una sanzione per chi viola le disposizioni sulla concorrenza o abusa di una posizione dominante andrebbe accelerato.

La revisione dovrà permettere di contrastare gli accordi orizzontali tra fornitori e verticali, ossia tra produttori e distributori. I cartelli saranno proibiti salvo se sussistono ragioni d’efficacia economica.

In linea di principio, cinque intese saranno ritenute illegali: gli accordi orizzontali sui prezzi, sulle quantità e sulla ripartizione, nonché gli accordi verticali sulle tariffe e la compartimentazione del territorio.

Un accordo, sotto forma di offerte comuni, potrà essere tollerato solo se le aziende coinvolte saranno in grado di provare che simili intese hanno come obiettivo di ridurre i costi, migliorare i prodotti o la loro fabbricazione, promuovere la ricerca, la diffusione di conoscenze tecniche o sfruttare più razionalmente le risorse.

Le tappe che porteranno a una sanzione sono state ridotte da 4 a due, ha spiegato il consigliere federale Johann Schneider-Ammann. Una minoranza voleva che spettasse unicamente alla COMCO provare l’esistenza di una restrizione illecita alla concorrenza. Nelle intenzioni della Camera e del Governo, invece, toccherà alle imprese provare che un’intesa può essere tollerata, eventualmente con il sostegno delle autorità.

Questo capovolgimento dell’onere della prova è stato fortemente criticato dalla destra, dal momento che le piccole e medie imprese non sempre hanno i soldi per pagarsi avvocati ed economisti in grado di fornire simili prove. “Visto che le sanzioni possono raggiungere anche centinaia di milioni di franchi spetta alle autorità condurre le inchieste”, ha sostenuto invano Martin Schmid (PLR/GR).

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