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Botta, architetto di Padre Pio

Un altro segno in Italia di Mario Botta, dopo la Scala di Milano e il porto di Trieste Keystone Archive

Nuovo progetto di prestigio per Mario Botta. L'architetto è stato scelto dalla Regione Campania per trasformare il paese natìo di Padre Pio, Pietrelcina, in un centro di pellegrinaggio.

L’architetto luganese, 59 anni, sarà giovedì a Pietrelcina, in provincia di Benevento per presentare il suo progetto, in compagnia di Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania ed ex-sindaco di Napoli.

“E’ stato lo stesso Bassolino a contattarmi circa sei mesi fa” spiega Mario Botta a swissinfo, “il progetto mi è piaciuto e ci lavoro da quattro mesi.” L’architetto Botta non ha voluto dire molto sul nuovo lavoro rimandandoci alla presentazione ufficiale organizzata dalla Regione Campania.

“Posso solo dire” ha anticipato, “che sto disegnando un intervento ex-novo in collaborazione con il celebre scultore Mimmo Paladino che risiede vicino a Pietrelcina. Le sue opere saranno esposte in uno spazio appositamente costruito.”

Il progetto che darà un volto nuovo al paese in cui Francesco Forgione diventato Padre Pio e, da domenica, San Pio di Pietrelcina, nacque il 25 maggio 1887, non sarà “una speculazione turistica” aggiunge l’architetto ticinese. “La Regione Campania ne controllerà la qualità da vicino.”

La realizzazione che verrà a costare 76 milioni di euro (circa 115 mio di franchi) sarà finanziata dalla Regione Campania. Consisterà in una casa d’accoglienza per pellegrini di 200 posti letto, ristoranti, albergo quattro stelle di 250 camere e un centro di congressi.

Altri progetti italiani di prestigio

E così, dopo San Giovanni Rotondo, la cittadina foggiana nella quale il nuovo santo visse dal 1905 sino alla sua morte avvenuta nel 1968, anche Pietrelcina sarà abbellita da un famoso architetto. Mario Botta segue quindi le orme del celebre collega italiano Renzo Piano che ha disegnato la nuova chiesa la cui costruzione sta volgendo al termine sulle alture di San Giovanni.

In Italia, Mario Botta ha avviato altri due progetti di prestigio: il rifacimento del teatro Alla Scala di Milano e la ristrutturazione totale della zona del porto vecchio di Trieste. “I due progetti stanno proseguendo bene” spiega l’architetto luganese “e il cantiere della Scala dovrebbe essere riaperto a giorni.”

Il rinnovo della celebre sede dell’opera dovrebbe durare sino ad ottobre del 2004. Nel frattempo la stagione lirica si è spostata in periferia, nel teatro ultramoderno degli Arcimboldi.

Ed è proprio di martedì la notizia dello stanziamento, da parte del comune di Milano, di un credito di 2,5 mio di euro destinati alla sorveglianza del cantiere. Dentro e attorno al celebre edificio del Piermarini, sosterà 24 ore su 24 un servizio di vigili del fuoco, saranno introdotte tessere magnetiche e sportelli automatici per gli operai e faranno regolari controlli carabinieri e vigili urbani.

“Non vogliamo” ha detto martedì Riccardo de Corato, vice-sindaco di Milano, “che un patrimonio dell’Italia e dell’umanità tutta rischia quanto successo sui cantieri della Fenice e del Petruzzelli.” In questi teatri di Venezia e Bari erano scoppiati degli incendi intenzionali. Bisogna anche ricordare che i lavori al cantiere della Scala erano stati bloccati lo scorso 9 maggio in seguito ad una denuncia dei movimenti ambientalisti che accusavano i responsabili di irregolarità.

Gemma d’Urso, Lugano

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