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Con James Bond nella stalla, ritratto del fotogiornalista Siegfried Kuhn

James Bond che munge una mucca o il consigliere federale Adolf Ogi che fa la verticale: il fotoreporter Siegfrid Kuhn ha scattato queste e innumerevoli altre immagini per la casa editrice Ringier. Nella pubblicazione "Siegfried Kuhn Press Photographer 1959-1995" rivela alcune delle storie che si celano dietro ai suoi scatti.

I fotografi scattano fotografie. A volte, però, scrivono. Ad esempio, quando forniscono, oltre alle immagini, anche i testi per i loro reportage. Oppure, come nel caso di Siegfried Kuhn, a fine carriera mettono su carta le loro esperienze e avventure. Basandosi su foto, reportage e molti altri documenti, Kuhn ha scritto oltre 140 storie più o meno lunghe dalla prospettiva dell’uomo dietro all’obbiettivo.

Questa pubblicazione è un’esperienza visiva e letteraria e, allo stesso tempo, una fonte di informazioni storico-fotografiche su un’epoca in cui le monografie erano ancora rare. Rinfrescante autobiografia fuori dal comune, il libro illustrato offre una panoramica sulla sua creazione fotografica per la stampa e il suo ingresso nelle riviste illustrate.

Gruppo di persone
Siegfried Kuhn fotografa una squadra di alpinisti giapponesi sulla Kleine Scheidegg nell’estate del 1966. La dedica è dell’allora noto alpinista Toni Hibeler.

Siegfried Kuhn ricorda i suoi inizi: “Dieci anni prima della mia nascita, i miei genitori, Alfred e Alice Kuhn-Bodmer, acquistarono l’attività fotografica di Roman Hohl a Lyss. Erano quindi mio padre e mia madre che immortalavano famiglie, coppie di sposi e neonati nudi e piangenti su pelli di pecora in uno studio con il tetto di vetro. Tutti hanno sfilato davanti allo sfondo dipinto con l’Eiger, il Mönch e la Jungfrau e si sono fatti fotografare per ritratti, fototessere e souvenir”.

Il lavoro dei sogni

“La strada per diventare fotogiornalista mi è stata indicata da mia madre. Ero appena tornato da un viaggio quando mi mostrò un annuncio sulla Photo-Rundschau, la principale rivista dell’industria fotografica svizzera dell’epoca, per l’agenzia A.T.P. di Zurigo. Il lavoro era per un giornalista. Non a Zurigo, ma nella sede di Berna. Ho reagito subito, mi sono candidato e sono stato assunto a una condizione: avrei dovuto imparare a guidare il prima possibile!

Auto Maggiolino distrutta
“Il 3 dicembre 1970, su una strada scivolosa e con la neve, un camion mi ha tamponato a Kosthofen, vicino a Lyss. Sono rimasto illeso e ho avuto la presenza di spirito di fotografare la scena.” Siegfried Kuhn

“Il lavoro dei miei sogni è iniziato in modo prosaico. Nella sede dell’A.T.P. a Zurigo, i colleghi mi hanno introdotto alla vita di giornalista. Una volta sono stato mandato a passeggiare per le strade di Zurigo per fotografare soggetti degni di nota. Solo dopo mi sono reso conto di essere passato senza farci caso davanti al venditore di fiori Hans Krüsi, pittore di cui poi sono diventato amico.”

James Bond nella stalla

“Nell’ambito di un lavoro su Roger Moore, alias James Bond, a Gstaad, non ero ancora soddisfatto della mia tecnica fotografica e volevo provare qualcosa di diverso con la star mondiale. Su due piedi, gli ho chiesto se mi avrebbe permesso di fargli una foto mentre mungeva. La reazione di Roger Moore fu sorprendente. Da un lato, l’idea non gli sembrava affatto assurda. Dall’altro, sapeva come mungere!”.

Agenda Kuhn
Il 15 agosto, Kuhn si reca al Kleine Scheidegg per fotografare Clint Eastwood. Le spese sono ben elencate. Siegfried Kuhn

“L’unico problema era trovare una mucca o un contadino e fare tutto nel tempo limitato che avevamo a disposizione. Con una punta di malizia, Moore è stato felice di parlarci delle sue abilità di mungitura e ci ha spiegato di averle acquisite da bambino nella fattoria dello zio. Nel frattempo, io stavo cercando il modo di preparare la scena.”

“Il contadino Hans Zingre, ex sciatore, era entusiasta e pensava che sarebbe stato bello far mungere una delle sue mucche da James Bond. Con il suo aiuto, precedetti Moore alla stalla per preparare la cuffia, il gonnellino e la sedia per la mungitura. Mia moglie ha poi accompagnato l’attore alla fattoria. Quando sono arrivati, tutto era pronto. Moore si è seduto sullo sgabello e ha iniziato a mungere, una mosca gli si è posata sulla sua schiena e – che fortuna! – anche la mucca, Meieli, stava guardando verso la telecamera. Roger Moore ha sorriso, io ho premuto il pulsante di scatto. L’immagine di copertina della Schweizer Illustrierte era perfetta!”

Nato nel 1931, ha svolto il suo apprendistato come fotografo a Lyss dal 1947 al 1950. Dal 1959 al 1962 ha lavorato come fotoreporter per l’A.T.P. nella sede di Berna, mentre dal 1962 al 1995 ha lavorato principalmente per la Schweizer Illustrierte. Tuttavia, i suoi reportage e le sue foto sono apparsi in oltre venti diverse riviste, giornali e quotidiani.

Traduzione dal tedesco: Zeno Zoccatelli 

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