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L’arte contemporanea svizzera sotto i riflettori a Parigi

Art Paris
Kaleido, opera dell'artista svizzero Simon Deppierraz in cui possono riflettersi i vistatori di Art Paris. Keystone

Per la sua edizione 2018, Art Paris presenta sulle rive della Senna un centinaio di artisti plastici svizzeri. La fiera d’arte contemporanea pone l’accento sugli artisti emergenti piuttosto che sui grandi nomi. 

Al calar della notte, il Grand Palais si anima di immagini e colori. Sulla sua facciata si vedono sfilare volpi, cervi e uccelli, come ombre cinesi, poi cade la neve e infine una grande tovaglia a scacchi bianchi e rossi riveste l’imponente portico. 

Questa spettacolare proiezione è opera di Camille Scherrer, giovane artista cresciuta sulle montagne del Pays d’Enhaut, nel canton Vaud, i cui lavori sono intrisi di tradizioni e folclore svizzero. La sua produzione si affianca a quella del ticinese Alan Bogana e di Yves Netzhammer, uno sciaffusano che si è fatto un nome nel campo dei video. 

Il tono è dato. Dal 5 all’8 aprile la Fiera d’arte di Parigi si concentra sulla Svizzera. All’interno del Grand Palais, la presenza elvetica è visibile negli stand delle gallerie, dove vengono presentati un centinaio di artisti svizzeri. Ma anche con quattro grandi composizioni murali, un programma video, che offre una piattaforma a 25 artiste, e la presentazione di una quarantina di opere prestate dall’assicuratore Helvetia, che possiede una delle più grandi collezioni aziendali del paese. 

Spirito di scoperta 

“Non abbiamo cercato di essere esaustivi”, spiega Karine Tissot, direttrice del Centre d’art contemporain d’Yverdon-les-Bains e curatrice ospite per questa mostra dedicata alla creazione svizzera. “Il nostro obiettivo è dimostrare che la Svizzera non ha una cultura dominante e che questa diversità culturale si riflette nella diversità delle arti plastiche”.

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La Chaux-de-Fonds Mathieu Gafsou

La curatrice, che ha lavorato al progetto per quasi un anno, si è anche focalizzata sullo spirito di scoperta, concentrandosi sugli artisti emergenti piuttosto che sui grandi nomi. Un punto di forza del programma? “Sono particolarmente lieta di aver fatto uscire dall’ombra le nuove acquisizioni della collezione Helvetia, anche se si tratta solo di una quarantina delle 1700 opere che fanno parte di questa collezione”, sottolinea Karine Tissot. 

Ma per quale motivo gli organizzatori hanno voluto celebrare l’arte svizzera? Guillaume Piens, curatore generale di Art Paris Art Fair, cita il suo interesse personale per la scena artistica svizzera del XX e XXI secolo. “Molto singolare, se pensiamo a movimenti come dada, e molto ricca”. 

Piens esprime inoltre la sua ammirazione per il modello svizzero. “Per un parigino, è molto curioso notare che l’arte contemporanea può irrigare tutto il territorio di un paese, con scuole di qualità e mostre molto belle anche nelle piccole città”. Invitare la Svizzera corrisponde alla vocazione di “regionalismo cosmopolita” adottata da Art Paris e alla sua volontà di “uscire dalle autostrade dell’arte” per esplorare l’Europa nella sua diversità. 

“In Francia c’è una totale mancanza di conoscenza dei giovani artisti svizzeri”, continua Guillaume Piens. “Nell’elaborare il progetto mi sono reso conto che, quando ho citato la Svizzera, tutti si riferivano agli anni ’90, con personalità come Fischli & Weiss, John Armleder e Sylvie Fleury. Da qui la nostra volontà di dare visibilità alla nuova generazione”. 

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John Armleder: blue white zvg

Portata internazionale 

Questo posto d’invitato d’onore all’Art Paris Art Fair consente anche di ricordare quanto la scena artistica svizzera si sia affermata negli ultimi trent’anni. “Un tempo, per gli artisti era molto difficile esistere in Svizzera, un piccolo paese senza un grande centro urbano, con una lunga tradizione di arti applicate, ma dove le belle arti si sono sviluppate tardivamente”, osserva Karine Tissot. 

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Autoritratto Urs Lüthi

“Molti hanno anche raggiunto Parigi. Ma lo scenario è cambiato in una generazione. Oggi le arti applicate si fondono con le belle arti e la Svizzera si sta affermando con i suoi architetti, i suoi designer e i suoi artisti”, aggiunge la curatrice della mostra.

Grazie alla presenza di mecenati, gallerie, curatori e collezioni, come pure a un ruolo di primo piano nel mercato dell’arte contemporanea con Art Basel, la Svizzera è oggi riconosciuta come un importante attore internazionale. Senza dimenticare l’influenza delle sue scuole, alcune delle quali si sono costruite una bella reputazione al di fuori dei confini del paese. L’École cantonale d’art di Losanna è regolarmente annoverata tra i dieci migliori centri di formazione al mondo per l’arte e il design.

Art Paris Art Fair 

Tra le principali fiere d’arte di Parigi, la Foire internationale d’art contemporain, meglio conosciuta con l’acronimo “FIAC”, occupa il primo posto. Si svolge ogni anno in autunno. 

Ma Art Paris Art Fair, consacrata all’arte moderna e contemporanea, non ha nulla di cui vergognarsi. Creata 20 anni fa, riunisce 142 gallerie che presentano un migliaio di artisti provenienti da 73 paesi. Nel 2017 l’evento, durato quattro giorni, ha attirato quasi 55’000 visitatori. 

A titolo di paragone, Art Basel, la fiera d’arte più frequentata al mondo, attira 95’000 persone. Art Paris Art Fair è anche un punto focale per la stampa specializzata in tutto il mondo, con oltre 700 giornalisti accreditati. 

Nel 2018, per il suo ventesimo anniversario, oltre alla Svizzera, Art Paris ha scelto di onorare la scena francese con una selezione di venti artisti dagli anni ’60 a oggi.

Traduzione di Armando Mombelli

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