Prospettive svizzere in 10 lingue

La musica classica perde un nome illustre

Marcello Viotti mentre dirige l'Orchestra filarmonica di Monaco di Baviera Keystone Archive

Marcello Viotti, direttore musicale del Teatro La Fenice di Venezia, si è spento all'età di 50 anni. Aveva fatto i suoi primi passi musicali in Svizzera.

Figlio di un fabbro, la sua storia assomiglia a una favola. Dopo la difficoltà degli esordi, era diventato una star internazionale.

«È finita. Marcello ha concluso la sua carriera terrestre. Questo mercoledì 16 febbraio ha passato la bacchetta nella mano sinistra». È con queste meste parole che il fratello di Marcello Viotti ha annunciato la morte del direttore musicale del Teatro La Fenice di Venezia.

Viotti, 50 anni, era rimasto vittima qualche giorno fa di un ictus cerebrale durante una ripetizione a Monaco di Baviera, dove stava preparando Manon di Massenet. Da allora era ricoverato in coma in un ospedale della città bavarese.

Una «fiaba» che germoglia in Svizzera

Nato il 29 giugno del 1954 a Vallorbe, nel canton Vaud, da una famiglia italiana, Viotti ha fatto i suoi primi passi musicali in Romandia.

La sua è una storia affascinante: una sorta di «favola», come la definisce Alexandre Barrelet, giornalista a Espace 2, l’emittente culturale e di musica classica per eccellenza del paesaggio radiofonico della Svizzera romanda.

«A 17 anni lavorava ancora nella forgia del padre, trent’anni più tardi era direttore del Teatro La Fenice», sottolinea con ammirazione Barrelet, che aveva incontrato Viotti a Venezia lo scorso dicembre.

Al conservatorio di Losanna studia pianoforte, canto e violoncello. A 20 anni debutta a Ginevra con un’orchestra di strumenti a fiato da lui stesso fondata. Un periodo difficile, dove vive con piccoli onorari.

Un premio come trampolino di lancio

Una prima consacrazione giunge nel 1982, con l’ottenimento del primo premio al Concorso Internazionale Gino Marinuzzi a San Remo. Questa onorificenza rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio che lo porterà a Torino dapprima, poi a Lucerna, a Brema, a Saarbrücken, a Monaco di Baviera…

Oltre a dirigere importanti orchestre, Viotti riscuote successi soprattutto come direttore d’opere liriche, salendo sui podi delle più prestigiose sale mondiali.

Da ricordare, solo per citare alcune sue produzioni, Beatrice di Tenda di Bellini alla Scala di Milano e alla Opernhaus di Zurigo, Madama Butterfly di Puccini e La Juive di Halévy al Metropolitan di New York, Nabucco di Verdi alla Deutsche Oper di Berlino.

Un direttore d’opera moderno

«Contrariamente a un direttore d’orchestra, un direttore d’opera deve avere qualità più globali, deve saper gestire non solo parametri musicali ma anche parametri umani, come i capricci dei cantanti, dei registi… Viotti ha saputo essere un ottimo comunicatore, senza essere autoritario come lo erano ad esempio i direttori di una-due generazioni fa», ci dice Alexandre Barrellet.

Sono forse anche queste qualità che seducono i responsabili de La Fenice. Nel gennaio del 2002 lo nominano direttore musicale del prestigioso teatro veneziano, che all’epoca non aveva ancora ritrovato la sua storica sala dopo l’incendio doloso che l’aveva distrutta nel 1996.

Nelle sue nuove vesti, Viotti dirige, tra l’altro, Thais di Massenet e La Traviata di Verdi e, più recentemente, Attila, sempre di Verdi, e Les pêcheurs des perles di Bizet.

«Innamorato della parola»

Secondo Alexandre Barrelet, Viotti lascia una traccia non tanto nella musica strumentale, quanto piuttosto in quella operistica.

«Era un innamorato della parola, per lui era importante soprattutto l’intelligibilità del testo cantato, voleva prima di tutto fare capire al pubblico la storia».

Marcello Viotti lascia dietro di sé una sessantina di registrazioni, alla testa delle più importanti orchestre e al fianco di celebrate stelle del belcanto, come Placido Domingo, José Carreras, Edita Gruberova o Roberto Alagna.

swissinfo, Daniele Mariani

Il direttore musicale de La Fenice di Venezia era nato il 29 giugno del 1954 a Vallorbe, in Svizzera romanda.

Il suo repertorio ha spaziato dalla musica sacra del XX secolo alle opere di Verdi, di Bellini, di Mozart, di Rossini…

Oltre ad aver diretto diverse orchestre sinfoniche, Viotti era conosciuto soprattutto come direttore d’opere.

Nel corso della sua carriera ha registrato una sessantina di dischi.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR