
Mancano i soldi per il cinema all’ufficio federale della cultura

Essendo esaurito il credito annuale di 7,6 milioni di franchi, per il cinema svizzero di qualità vengono a mancare sostegni finanziari di importanza vitale.
L’Ufficio federale della cultura lancia un grido di allarme, in seguito all’annullamento di due delle sei riunioni della commissione federale preposta alla selezione dei film da aiutare. La ragione? Il credito di 7,6 milioni di franchi, previsto per quest’anno, è oramai esaurito. Per l’anno prossimo è stato chiesto un supplemento di credito di 4 milioni.
Il cinema svizzero, ha detto il capo dell’Ufficio federale della cultura David Streiff, è paradossalmente vittima del suo successo. Da un lustro circa ci vengono sottoposti progetti sempre più interessanti. I copioni sono sempre migliori.
Tuttavia, ha detto Streiff, i costi di produzione negli ultimi 10 anni sono aumentati a un ritmo superiore ai nostri mezzi finanziari, «oramai insufficienti se vogliano continuare a garantire una cinematografia svizzera di qualità».
Questa mancanza cronica di mezzi ha prodotto effetti nefasti. Nel corso delle prime tre riunioni di quest’anno, ha aggiunto l’ex direttore del Festival del cinema di Locarno, «abbiamo già raggiunto il tetto del nostro budget per quanto riguarda il finanziamento dei film».
Annualmente, l’UFC dispone di 21 milioni destinati al cinema. Questa somma include non solo la produzione vera e propria, ma anche la distribuzione, la conservazione e la formazione.
Per questa ragione, delle sei sedute annuali ne terremo ancora una, ha detto Streiff. Le altre decadono. Ciò è necessario, ha rincarato la dose Marc Wehrlin, capo della sezione cinema dell’UFC, «poiché ci è impossibile fare altre promesse di finanziamento vista la massa di richieste, tra cui molte buone, che abbiamo ricevuto».
In effetti, il finanziamento effettivo del film avviene dopo anni che il credito è stato promesso. Visto che non possiamo garantire il finanziamento per i prossimi anni, «siamo obbligati a congelare il nostro lavoro», ha aggiunto Wehrlin. Ad ogni modo, per evitare che la situazione peggiori ulteriormente «nel 2001 avremo bisogno di un credito supplementare di 4 milioni, che dovrebbe passare davanti alle Camere in dicembre».
Per dare un’idea della pochezza di mezzi concessi da Berna, Wehrlin ha fatto un paragone con altre istituzioni culturali svizzere: «Come è possibile – si è domandato – garantire una produzione trilingue con 10 milioni di franchi, quando solo l’Opera di Zurigo e Ginevra spendono decine di milioni ogni anno?».
Sul bisogno di agire in fretta si è espresso anche il produttore Marcel Hoehn (»Beresina»), il quale ha reso attenti i presenti sulle ricadute finanziarie dei film. Il cinema, ha detto, è anche un mezzo per far conoscere il proprio paese all’estero e dimostrare che la cultura svizzera è viva.
swissinfo e agenzie

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