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Oggetti del quotidiano come l’araba fenice

L'arte del riciclaggio interpretata dall'artista Verena Sieber-Fuchs swissinfo.ch

Rinascita e metamorfosi. Nella mani di abili artisti il riciclaggio diventa una forma di espressione avanguardista. Arte ecologica.

Al Centro Culturale Svizzero di Milano una mostra illustra come oggetti da buttare e materiale da scartare acquistano una nuova vita.

I lavori esposti da “Swiss Art Recycling”, associazione premiata nel 2004 con la borsa cantonale per lo sviluppo durevole, sono una sorprendente testimonianza del recupero di materiali. Dagli imballaggi delle uova a quelli delle medicine, dalla carta stagnola dei cioccolatini alle bottiglie di birra. Nulla si perde e si disperde.

Nata con lo scopo di promuovere il riciclaggio proponendo delle creazioni basate su questo principio – nel campo dell’arte, delle arti applicate, dell’artigianato e della ricerca – l’associazione collabora con gli artisti, le associazioni e le strutture attive nel settore del recupero.

Quattrocento metri quadri di tela e poi…

“Chiusi i battenti di Expo.02 – racconta a swissinfo Christiane Murner, cofondatrice dell’Associazione Swiss Art Recycling – ho comprato 400 metri quadri di tela. E li ho trasformati in sedie a sdraio e in borse”.

Un’avventura iniziata così, quella dell’artista di Carouge che ha aperto nel 1988 l’”Antre-Peaux”, un atelier-negozio. “Uno degli obiettivi di Expo.02 era di usare materiale che potesse essere in seguito riciclato. Di fatto – commenta Murner – di quell’esposizione è stato riciclato molto poco”.

Per Christiane Murner estrapolare il discorso artistico da una dinamica di sviluppo durevole è difficile. “Nella decisione di riciclare le tele dell’Expo.02 – racconta – hanno pesato sia la componente artistica, sia la sensibilità ambientale”.

Una scelta, un percorso creativo, premiato dal pubblico. “Mi pare che oggi – spiega ancora l’artista – ci sia una maggiore consapevolezza verso la tutela dell’ambiente. Il riciclaggio, in questo contesto, rappresenta un formidabile veicolo”.

Una scelta anche molto femminile. “Certamente – esclama Murner -. Ridare una nuova vita a ad un oggetto destinato altrimenti alla fine, si inserisce in un percorso di creatività al femminile. E’ come un atto di amore, carico di sentimenti”.

Piacere invece di colpevolezza



Un oggetto riciclato non solo trasmette un discorso di educazione ambientale alla società. Può andare oltre. Al di là, per esempio, degli inevitabili sentimenti di colpa, mai del tutto sopiti, della società dei consumi, confrontata con lo spreco.

“Acquistare una borsa riciclata – osserva Christiane Murner – è sicuramente un atto di piacere, ma è anche un gesto di riconoscimento del suo valore aggiunto, cioè del discorso che sta alla base della sua realizzazione. Ed è un passo in più verso la consapevolezza”.

Così nelle mani degli artisti oggetti del consumo quotidiano rivivono grazie ad un percorso inverso rispetto alla nostra vita: da vecchi ritornano giovani. E in certi casi l’effimero, come nei lavori di Murner, acquista una seconda vita.

L’anti-diva nella capitale della moda



Tra gli artisti presenti a Milano anche Anne-Claude Virchaux, stilista e tessitrice. “L’impiego di materiale da riciclare nel mio lavoro – dichiara a swissinfo l’artista di Carouge – si inserisce in un percorso di vita”.

“Spesso non ci si rende conto che gli oggetti che ci circondano – continua Virchaux – hanno una loro storia”. Ma le dinamiche della società dei consumi si risolvono quasi sempre nell’equazione: vecchio = buttare.

“Nel mio lavoro – commenta Anne-Claude Virchaux – privilegio il contatto relazionale con la donna. Nei miei vestiti, per esempio, deve sentirsi bene”. La donna non come oggetto da vestire, dunque, ma come soggetto.

Una bella provocazione nella capitale della moda e del lusso? “Certo – commenta sorridendo – e sono molto curiosa di vedere quale sarà la reazione del pubblico italiano. Sono sempre stata un’artista che resiste alle tendenze della moda”.

Anne-Claude crea anche accessori riciclando l’informazione del mondo di oggi (carta da giornale) con una tecnica che affonda le sue origini nel mondo passato. Restituendo così un futuro ad un oggetto.

Alla mostra del Centro Culturale svizzero, il cui cortile è stato trasformato in un giardino con tanto di sedie a sdraio, sarà inoltre presentata una selezione di creazioni di moda e accessori realizzati da studenti dell’Alta Scuola d’Arti Applicate di Ginevra (HEAA).

swissinfo, Françoise Gehring, Milano

3 le donne che hanno creato l’Associazione: Cristiane Murner, Katharina von Flotow, Micaela Vianu
5 gli artisti invitati
60 circa gli oggetti esposti: dal vetro alle borse, dagli accessori alle sedie a sdraio
1’500 visitatori alla prima edizione dell’esposizione “Gli artisti riciclano”, nel settembre del 2004 alle Halle de La Fonderie di Carouge (Ginevra)

L’esposizione – ideata dall’Associazione Swiss Art Recycling e realizzata in collaborazione con l’HEAA (Alta scuola d’Arti applicate – orientamento moda, stile e accessori) di Ginevra – é stata presentata a Milano dall’architetta Micaela Vianu.

L’esposizione al CCS a Milano (Via Vecchio Politecnico 3, Piazza Cavour), può essere visitata: dal 16 marzo al 12 aprile da lunedì a venerdì 11-17; sabato 14-18
Durante il Salone del Mobile (dal 13 al 18 aprile) orario continuato 10–20

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